Molti appassionati di film horror si diranno “chissà quanti ci saranno di film belli e paurosi mai arrivati in Italia”. Per chi se lo è detto ecco un titolo che è uno dei più belli, se non il più bello: Alucarda. Una pellicola messicana del 1977, ma arrivato al cinema l’anno successivo. Un film realizzato nel decennio in cui andavano forti le tematiche demoniache, come ovviamente L’esorcista (’73), L’anticristo(’74), Chi sei ? (’74), L’eretica (’75), La casa dell’esorcismo (’75), Omen – Il presagio(’76). Ma Alucarda ha un fascino del tutto diverso rispetto a questi noti film, perché è ambientato nei dintorni di un convento situato tra i boschi messicani nella seconda metà del ‘800. 1865 per la precisione. In Italia abituati a vedere film di produzioni nostrane, americane o in alcuni casi orientali, quando ci capita di vedere film di nazionalità “strane” ci danno un impressione diversa sia nella recitazione che nelle ambientazioni.
La trama è simile alla novella di Sheridan Le Fanu “Carmilla” del 1872. I primi piani agli occhi fanno pensare ai film di Lucio Fulci, dato che spesso li inquadrava. Qui la regia è di. Ad interpretare la diabolica Alucarda è un attrice di cui il cognome è già conosciuto agli horrorifili, Tina Romero. Mentre nel ruolo di Justine c’è Susana Kamini. Dopo due anteprime entrambi nel 1977 (in Francia e in Spagna) uscì al cinema in Messico il 26 gennaio 1978, ma passò inosservato anche all’estero. Questi ultimi anni con l’avvento di internet è stato riscoperto e apprezzato. Per molti considerato un incredibile capolavoro. Non mancano gli ingredienti per essere un buon horror: blasfemia, satanismo, tensione, macabro, effetti speciali, sangue, possessioni ed altro, ma in particolare uno sicuramente trasgressivo per l’epoca : il lesbo. Quindi è da non perdere, anche per chi evita di vedere i film con i sottotitoli, perché Alucarda è un vero capolavoro che all’epoca meritava il successo mondiale.