Arco di trionfo o paio di mutande? Il Cancello dell’Est divide la Cina

Arco trionfale o enorme paio di mutande? La domanda che si sono posti a Shangai è sicuramente lecita. Ad innescare tale quesito è stato il Cancello dell’Est, ossia l’imponente grattacielo di 74 piani realizzato a Suzhou, una cittadina vicino a Shangai, dallo studio di Edimburgo RMJM e costato ben 4,5 miliardi di yuan, pari a 560 milioni di euro. Non di certo poca cosa se pensiamo all’effetto suscitato da questa maestosa opera architettonica, sebbene il progetto fosse stato elogiato e apprezzato da tutti, tanto da meritare l’appellativo dello storico monumento simbolo di Parigi. La realizzazione del Cancello dell’Est ha avuto origine come celebrazione della grande ascesa economica cinese: con i suoi 300 metri di altezza tutti possono ammirare la grande porta che li introduce nel fastoso mondo orientale. Dalle grandi gesta dei condottieri alle grandi imprese economiche del millennio.

Eppure non a tutti è piaciuta l’idea realizzata da questi architetti, basti leggere i commenti negativi giunti dai lettori del quotidiano Shangai Daily che, sulla prima pagina, definiva il grattacielo come “un gigantesco paio di mutande”. Se qualcuno affermava la necessità di definire il progetto come “le Mutande dell’Est e non il Cancello dell’Est”, altri giungevano addirittura ad ipotizzare “umiliante” il passaggio sotto a queste enormi gambe di qualche sconosciuto, mentre tra i blogger le invettive più severe erano nei confronti degli architetti accusati di aver scambiato “la Cina per il loro parco giochi personale e vengono qui a costruire gli edifici più strani”. Visioni contrastanti per un’unica grande e onerosa opera architettonica che avrebbe dovuto esaltare la nuova potenza economica cinese ed invece annaspa tra giudizi pieni di dubbi e di dissensi.