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Il secondo episodio della saga ci aveva lasciato con un “to be continued”, perciò ci aspettavamo un seguito, nelle sale dal 23 Dicembre, intitolato Arthur e la guerra dei due mondi, in cui ritroviamo il giovane Arthur (Freddie Highmore) in versione minimei a combattere contro il perfido Maltazar .

Mentre Armand (Robert Stanton), padre di Arthur fa di tutto per ritrovare il figlio, allontanatosi da casa dopo una lite, il nonno (Richard W. Davis) cerca di scendere a patti con Maltazar, che, raggiunta ormai l’altezza di due metri, è pronto a sguinzagliare il terribile esercito per conquistare il mondo. Mentre il nonno deve desistere e consegnare a Maltazar la pozione per far crescere l’esercito, Arthur insieme a Selenia e Betameche, abbandona il mondo del sottosuolo e torna tra gli umani. Per sconfiggere Maltazar, Arthur deve riprendere le sue sembianze umane. Arthur, suo nonno e Darkos, il figlio abbandonato da Maltazar, combatteranno contro l’esercito delle zanzare enormi, costringendolo a soccombere e facendo tornare l’odioso signore del male all’altezza di due centimetri.

Il terzo capitolo della saga fantastica, scritta e diretta da Luc Besson, si presenta diversa da tutte le altre, innanzitutto perché ambientata negli anni ’60 e perché unisce l’animazione all’interpretazione di attori normali, tra cui c’è anche una vecchia gloria di Hollywood come Mia Farrow, nei panni di Daisy la nonna di Arthur. Besson si diverte, rendendo omaggio a grandi maestri, come Spielberg ad Hitchcok: il mondo fantastico del sottosuolo, popolato da insetti e minimei  è reso in maniera molto divertente e adatta al pubblico dei più piccini. Molto carina la sigla finale, in cui Darkos, il personaggio più carino e divertente, si esibisce, accompagnato da una band di zanzare, sulle note di The Passenger di Iggy Pop.