‘Quando sono salita sul treno il tempo si e’ dilatato, lo spazio si e’ aperto. Quando mi sono fermata con le guarda-barriera, il tempo e’ diventato un interstizio tra i passaggi del treno e lo spazio e’ stato costretto tra due catene. Sardegna, quella dove non c’e’ il mare. Un luogo sconosciuto, una lingua sconosciuta, la natura che ti riempie lo sguardo non appena esci dal centro abitato. Ho incontrato per caso le “ragazze della Ferrovia”, seguendo le tracce di un servizio fotografico pubblicato in una rivista. Mi sono ritrovata a Mandas, 50 chilometri a nord di Cagliari, un centro che fino alla metà degli anni ’70 era un importante snodo tra i treni delle Ferrovie della Sardegna. Ho conosciuto le donne che custodiscono i passaggi a livello. Custodire e’ il verbo che usano per raccontare il loro lavoro: hanno la custodia della nostra sicurezza, sono loro che devono fermare il traffico con una catena, la chiudono mentre passa il treno e la riaprono quando e’ tutto finito. La catena che le costringe in quei luoghi remoti per lunghissime ore, aspettando che passino i pochi treni che trasportano pochi viaggiatori. Raccontare le guarda-barriera della Sardegna significa raccontare una normalità complicata in cui la giornata si compone come un puzzle, cercando ogni giorno di mettere insieme i pezzi giusti. La loro forza e’ pari soltanto alla loro tenerezza’ ha affermato la regista Francesca Balbo.
Prodotto da Alessandro Borrelli per La Sarraz Pictures, Cadenas ha inoltre vinto il Premio Società Umanitaria – Cineteca Sarda “La Sardegna racconta il lavoro” ed è stato realizzato con il contributo del MiBAC – Direzione Generale per il Cinema- e riconosciuto come film d’interesse culturale. Per ulteriori informazioni visitate http://cadenas.lasarraz.com.