La mostra, curata dal vicedirettore del museo Nancy Spector, offre la possibilità di ammirare centotrenta opere di Cattelan, di cui la più vecchia risale al 1989, a cui si aggiunge un’installazione inedita creata ad hoc per l’occasione e studiata insieme alla curatrice dell’esposizione. Tutte le opere di Cattelan, in versione originale, fatta eccezione per il dito medio di L.O.V.E., impossibile da trasportare, sono presenti in mostra. Un modo per osservare da vicino autentiche imprese di graffiante ironia, da Hitler in ginocchio, al Giovanni Paolo II caduto a terra, fino al cavallo sospeso in aria, al giovane che sbuca tra i libri di una libreria, al suo cadavere nella versione occhi chiusi e occhi aperti, e ai bambini impiccati che fecero tanto parlare. Artista – provocatore post duchampiano, Cattelan ha saputo giocare con la realtà, rendendola una bizza, un gioco folle, un dissacrante momento di inquietudine da cui partire per riflettere. Profondo conoscitore dell’arte mediatica, ha saputo concentrare su di sé le attenzioni non soltanto degli espositori ma anche del pubblico, facendo sempre discutere delle sue opere, e sbeffeggiando sempre quell’iconica serietà opprimente del mondo reale. “Una risata vi seppellirà” recitava un celebre slogan degli anni ’70.