In anteprima assoluta ad Alice nella città, Corpo libero è la nuova serie targata Paramount e disponibile su Paramount+ dal 26 ottobre 2022 (e dal 2023 su Rai Due). Tra i protagonisti dei 6 episodi, Filippo Nigro, Antonia Truppo e Barbara Chichiarelli. Completa il cast, un gruppo di giovanissime e promettenti attrici: Alessia De Falco, Giada Salvi, Eva Iurlaro, Federica Cuomo e Giada Pirozzi.
Dall’omonimo romanzo di Ilaria Bernardini – anche sceneggiatrice, insieme a Chiara Barzini, Ludovica Rampoldi e Giordana Mari – lo show porta la firma di Cosima Spender e Valerio Bonelli.
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In occasione di un’importante competizione, una squadra femminile di ginnastica artistica viene portata in una struttura alberghiera famosa per un qualche cruento fatto di cronaca. Tra gelo costante e paesaggi innevati, le giovani portano avanti i loro propositi di vittoria, continuamente e strenuamente sostenute dal loro medico (Nigro) e dalla loro allenatrice (Truppo).
Il gruppo appare alquanto variegato, e non sempre corre buon sangue tra l’una e l’altra. Sebbene siano una squadra, non mancano rivalità e sentimenti contrastanti. I segreti stringono alleanze, ma spingono anche a compiere gesti estremi.
La misteriosa morte di una di loro costringerà a rivalutare tutto e tutti, in una disperata ma necessaria ricerca della verità.
Sulla falsariga di prodotti (internazionali) di grande successo, quali The Wilds e Yellowjackets, Corpo libero gioca perfettamente con i ritmi e i canoni del genere thriller. Un omicidio, tante sospettate, il racconto in flashback. Complice l’atmosfera, che ben riflette lo stato d’animo delle protagoniste, la serie fornisce un tassello alla volta, andando a comporre gradualmente il quadro completo. Ma non tutto sarà come sembra, per cui la cautela non è mai abbastanza.
La curiosità dello spettatore viene così solleticata e l’attenzione mantenuta sempre viva. Non potendo fare affidamento su una versione, piuttosto che su un’altra, ci si muove in bilico. La freddezza permea ogni rapporto e situazione, andando a insinuarsi anche nelle più piccole pieghe dell’anima.
I rapporti appaiono fittizi, di convenienza; le ragazze tendono a sputarsi addosso il veleno, a dispetto del loro (bellissimo) motto “un solo corpo, un solo cuore”. La ginnastica artistica richiede sacrificio, disciplina, serietà. Ma servirebbe anche un minimo di equilibrio, che forse a 15-16 anni è difficile avere, senza dei veri e propri punti di riferimento. Quando la passione diventa ossessione, si rischia di superare i limiti senza averne piena consapevolezza.
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Nel corso degli episodi, la tensione cresce – quella sportiva di pari passo con quella narrativa – e immerge sempre più all’interno di questa voragine che risucchia i sentimenti e li restituisce sotto forma di violenza, rimpianti, egoismo e crudeltà. Nessuno potrà probabilmente uscirne indenne, ma servirà seguire tutta la serie per saperlo.