Abbiamo visto in occasione della quindicesima edizione del Far East Film Festival uno dei più sorprendenti e originali horror degli ultimi anni: Countdown. Scritto e diretto da Nattawut Poonpiriya e interpretato da Pachara Chirathivat, Jarinporn Joonkiat e Pattarasaya Kruesuwansiri Countdown racconta la surreale storia di Jack, Bee e Pam, tre giovani thailandesi perennemente sospesi tra l’alcol, le droghe e i divertimenti della peccaminosa New York. Disposti a tutto per trascorrere l’ennesima serata all’insegna della pazzia e del divertimento i tre decidono di chiamare uno spacciatore locale ma in assenza del numero completo azzardano una cifra a caso. Così arriva nella loro dimora un certo Jesus, un criminale dall’aspetto inquietantemente simile al santo di cui porta il nome. Inizialmente le cose sembrano procedere per il meglio, Jesus infatti racconta loro pazzi aneddoti e offre una delle migliori erbe in circolazione. Ma i guai sono dietro l’angolo. Il violento evolversi della serata rivela la vera essenza dello spacciatore, fatta di cattiveria, ironia e crudeltà. Tra terrificanti giochi di ruolo, spaventose sparachiodi e battutine al vetriolo scatterà un terribile conto alla rovescia che porterà Jack, Bee e Pam a confrontarsi una volta e per tutte con i loro peccati.

Schermata 2013-04-25 alle 21.17.12Dopo la noia di The Complex arriva uno dei più elettrizzanti, divertenti e geniali film horror degli ultimi anni: Countdown. Caratterizzato da una sceneggiatura spettacolare e da una regia eccessiva ma mai sopra le righe Countdown stupisce il pubblico del Far East Film Festival grazie ad una miscela di tensione, orrore ed emozione che funziona alla perfezione dal primo all’ultimo minuto di proiezione. La sfida intrapresa da Poonpiriya non era facile: prendere un appartamento newyorchese, chiuderci tre thailandesi e farli trucidare da una versione edulcorata e pulp di Gesù. Poteva venire un capolavoro o un orrore alla Bitch Slap. Eppure la maestria, la visionarietà e l’intelligenza di Poonpiriya (qui al suo esordio) hanno permesso il concretizzarsi della prima ipotesi: Countdown è un capolavoro del cinema horror. E non solo. Countdown emoziona. Partendo da una serie di trovate ironiche e geniali (roba da far impallidire Tarantino), continuando con una lunga scena in slow motion a dir poco perfetta e concludendo con un gran finale da togliere il fiato Countdown rapisce e stupisce lo spettatore trasportandolo in una nuova tipologia di film horror: lo psycho thriller, un tipo di opera che fonde alla perfezione le suggestioni e la poeticità del cinema orientale con il dinamismo e l’azione di quello americano. Ma non è tutto. A contribuire alla resa di uno degli horror più intelligenti e cult degli ultimi anni possiamo citare un cast eccellente arricchito dall’incredibile caratterista David Asavanond (a dir poco spettacolare nella sua interpretazione alternativamente matta e scorretta di Gesù) a cui auguriamo lo stesso futuro di Christoph Waltz. In conclusione qualora voleste gustarvi un film horror diverso da tutti quelli che avete visto sinora non perdetevi per nulla al mondo Countdown, uno dei thriller psicologici più innovativi e geniali degli ultimi anni.

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Potete trovare qui sotto le domande poste dalla stampa internazionale al regista Nattawut Poonpiriya al Far East Film Festival.

Countdown è stato girato a New York. Perché ha scelto proprio questa città?

Nattawut Poonpiriya: Questo film deriva dal momento in cui mi sono messo in discussione. Proprio mentre ero a New York ho perso tutto toccando il fondo. Per questo e per altri motivi ho deciso di realizzare Countdown a New York.

Quanto è stato difficile entrare nella industria cinematografica thailandese?

Nattawut Poonpiriya: Non è stato certamente facile. Il punto è che non si finisce mai: dopo l’esordio devo fare del mio meglio. Devo fare qualcosa in cui credo per esprimere quello che voglio dire al cento per cento.

Perché ha scelto il genere horror?

Nattawut Poonpiriya: Il genere horror thriller è un genere che mette alla prova il regista. Bisogna costantemente spaventare e tenere alta la tensione. Quando ho visto la reazione del pubblico mi sono sentito soddisfatto perché ho suscitato negli spettatori le sensazioni che volevo trasmettere.

Si può considerare il personaggio di Jesus una sorta di versione moderna di Freddie Krueger?

Nattawut Poonpiriya: Non avevo mai pensato a questa somiglianza. Ma sono cresciuto con i film di Freddie Krueger e con tutti i film horror quindi probabilmente sono rimasto indirettamente influenzato da tutte queste opere.

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