D:”Le suggestioni del tuo film provengono dai classici del cinema? Ci puoi dire qualcosa in più sulle scene in bianco e nero?”
Pappi Corsicato:”Sicuramente è composto da varie citazioni, ma queste devono diventare un’aggiunta alla storia e al messaggio del film, non il centro. Le scene in bianco e nero sono il clou della finzione.”
D:”Come mai Bella viene salvata?”
P.Corsicato:” Potrei dare più risposte a questa domanda. Il finale è molto aperto. Io a volte penso che lei esca dalla sua vicenda più carica di prima, oppure che diventi una santa, ma ad un finale del genere non crede nessuno.”
D:”Ci spiega il senso del sogno finale?”
P.Corsicato:”A me piace divertirmi quando faccio un film e spero sempre che questo arrivi al pubblico. Il cervo, oltre ad essere divertente per me, rappresenta un momento di speranza, unione con la natura e una presa di coscienza dell’umanità. Ma forse non è così.”
D:”Per Laura Chiatti e Iaia Forte, ci dite qualcosa in più sui vostri personaggi?”
Laura Chiatti:”È difficile giudicare i personaggi che si interpretano. Io ho accettato di fare questo personaggio, per mettermi in gioco con una recitazione realistica ma allo stesso tempo antinaturalistica. Per me è stato difficile perché non ho una preparazione teatrale, vado ad istinto. Bella è un personaggio pirandelliano, una donna pronta ad accettare di non avere più quel volto, a giocarci per soldi e successo. Pensa di potersi redimere alla fine, ma si rende conto che in realtà lei è così.”
Iaia Forte:” C’è sempre del divertimento nel rappresentare un personaggio cattivo e poi interpretare un ruolo non naturalistico nel cinema italiano è un piacere. Vestire i panni di una suora cattiva è stato un grande divertimento e lavorare con Pappi è stata una grande gioia.”
D:”Possiamo definire Bella una nuova eroina moderna?”
P.Corsicato:”È una che prende delle posizioni, è propositiva.”
L.Chiatti:”Umanamente no, ma dipende dai traguardi che uno si pone.”
D:”Chi è il personaggio di Preziosi? Una sorta di Faust uscito dalla tv o da un giornale scandalistico?”
P.Corsicato:”È molto più semplice. I chirurghi così ci sono davvero in giro, non è quindi tanto lontano dalla realtà.”
Alessandro Preziosi:”Il mio personaggio sembra un punto di conflitto con l’universo femminile. L’uomo è stato affrontato come una proiezione della donna in questo film, quindi il personaggio di René offre uno spunto sul disagio dell’uomo nella società odierna.”
D:”Laura, la lettura della sceneggiatura ha suscitato una riflessione sulla tua immagine e sulla tua essenza?”
L.Chiatti:”Il film vuole comunicare che essere e apparire sono ormai la stessa cosa. Se non facessi questo mestiere, non mi interesserebbe nulla dell’apparenza. Questo lavoro ti addossa una responsabilità enorme: se non sei attento alla perfezione, vieni massacrato e sei costretto a mostrarti sempre al meglio.”
P.Corsicato:”Laura non ha quel vezzo tipico di molte attrici di guardarsi e sentirsi eccezionale. Per un regista avere un’attrice che si comporta così, anche in maniera inconsapevole è piacevole.”
D:”La battuta dei tacchi chi l’ha inventata?”
L.Chiatti:”Preferirei donare un rene piuttosto che mettermi le ballerine è mia, Pappi l’ha colta e l’ha inserita. Non è superbia, ma avendo un’altezza media, mi sento meglio quando indosso i tacchi alti.”
D:”Laura sei favorevole alla chirurgia estetica?”
L.Chiatti:”Chi, io? Ma no! Però dopo aver perso 4 chili sul set, ho perso le mie forme allora ho deciso di fare un piccolo ritocco al seno. Forse il film mi ha un po’ influenzato (scherza n.d.r.).