Festival cinema Berlino: cosa è cambiato nel corso degli anni | meno film e più spazio alle serie tv

Grafica ufficiale della 74esima Berlinale
Grafica ufficiale della 74esima Berlinale

C’è di nuovo aria di cambiamento al Festival cinema Berlino, il primo dei grandi festival europei dell’anno, che nella capitale tedesca a febbraio andrà in scena con l’edizione numero settantaquattro. Sarà l’ultima di Carlo Chatrian alla guida, con Tricia Tuttle già annunciata come nuova direttrice dall’anno prossimo.

Anche il festival del cinema di Berlino, dopo due anni insoliti causati dagli strascichi della pandemia da Covid-19, ha dovuto ripensare se stesso, in un’ottica di innovazione e maggiore coinvolgimento del pubblico.

La Berlinale ha celebrato il ritorno a pieno regime del festival nel febbraio 2023, con la co-direzione di Mariëtte Rissenbeek, direttrice esecutiva, e Carlo Chatrian, direttore artistico. La “ristrutturazione” del festival ha permesso di ottimizzare la presenza dei film selezionati attraverso un programma più mirato, che quest’anno ridurrà il numero totale di film a circa 200 (erano 287 l’anno precedente).

Maggiore spazio sarà invece dato alle serie tv, ormai presenza fissa in tutti i festival cinematografici più rilevanti. Berlinale Series non sarà più un programma indipendente, ma sarà invece compreso nella sezione Special del festival, con l’intento di dare ancora più rilevanza ai prodotti seriali, scelti direttamente da Chatrian con il supporto del suo comitato di selezione. Venti film si contenderanno l’Orso d’oro (assegnato dalla giuria presieduta dall’attrice Lupita Nyong’o), tra cui due italiani.

Il primo è Piero Messina, che, dopo il bell’esordio con L’attesa (in concorso a Venezia nel 2015), torna con il futuro distopico di Another End, in cui dirige Gael García Bernal e Renate Reinsve. E poi l’esordio da regista di Margherita Vicario, già attrice e cantante, che in Gloria! racconta la scena musicale della Venezia di fine settecento dalla prospettiva delle giovani donne a cui era a malapena concesso di partecipare.

Carlo Chatrian e Mariette Rissenbeek (fonte: Berlinale)
Carlo Chatrian e Mariette Rissenbeek (fonte: Berlinale)

Berlinale 2024 | cambio al vertice

Ma il 2024 sarà anche l’ultimo anno con il modello di co-direzione sperimentano in quest’ultimo quinquennio, prima di tornare ad avere un unico direttore già dal prossimo anno. Questo cambiamento nella futura gestione del festival è stato deciso nei mesi scorso dopo una riunione del consiglio di sorveglianza della Kulturveranstaltungen des Bundes in Berlin (KBB), organizzazione che sovrintende alla Berlinale come parte del Berliner Festspiele insieme al Gropius Bau e alla Haus der Kulturen der Welt.

La ministra della cultura tedesco Claudia Roth ha spiegato: “Le discussioni che abbiamo avuto a vari livelli con numerose persone che lavorano per la Berlinale ci hanno portato alla convinzione comune che il festival deve tornare ad essere guidato e rappresentato da una sola persona, che avrà la responsabilità di prendere le decisioni necessarie per modernizzare il festival, garantire il suo futuro e la sua sostenibilità”.

Una conseguenza immediata di questa decisione ha portato all’istituzione di un comitato con il compito di individuare un successore dell’attuale direttrice esecutiva della Berlinale, Mariette Rissenbeek, che si dimetterà dall’incarico alla fine di marzo 2024 dopo la 74a edizione del festival a febbraio. Successore che è stato individuato nella figura di Tricia Tuttle, già direttrice del BFI London Film Festival.

Per quanto riguarda il futuro del direttore artistico, Roth ha dichiarato: “Chatrian ha accettato di avviare colloqui costruttivi con il futuro direttore per valutare un ruolo nel nuovo team della Berlinale”. Rissenbeek e Chatrian erano stati entrambi nominati nel giugno 2018 e hanno diretto la loro prima edizione del festival nel 2020 – in piena crisi pandemica – dopo che il mandato del precedente direttore del festival Dieter Kosslick si era concluso con la Berlinale 2019. Con il passare dei mesi, però, lo stesso Chatrian ha lasciato intendere che il suo impegno con il festival tedesco probabilmente non proseguirà oltre e che questa edizione sarà l’ultima da lui curata.