Future Film Festival | Princesse Dragon, la favola che sfiora il capolavoro

Future Film Festival | Princesse Dragon, la favola che sfiora il capolavoro
3.5 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

Al Future Film Festival è sempre possibile imbattersi in qualcosa di magico e meraviglioso, perché sono due aspetti che un po’ caratterizzano l’anima della kermesse, e Princesse Dragon ne è una delle massime rappresentazioni.

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Presentato alla 22esima edizione del FFF, il film d’animazione diretto dai francesi Jean-Jacques Denis e Anthony Roux, è una favola che sfiora il capolavoro. Con semplicità, candore, poesia, vengono affrontate tematiche importanti, quali la diversità, il senso di appartenenza, l’amicizia.

Princesse Dragon | La trama del film al Future Film Festival

C’era una volta, un potente e gigantesco drago, che viveva in una grotta nascosta, odiava gli uomini e amava il suo tesoro, unica gioia e motivo di orgoglio. Se non che, un giorno, la tristezza si impadronì di lui, dal momento che era l’unica creatura sulla Terra a non poter avere figli.

Fu così che partì per un lungo viaggio, al termine del quale incontrò e strinse un patto con la magocchia – metà strega e metà rana. Per tre mesi avrebbe dovuto covare tre semi, sognando per tre volte; in cambio, avrebbe rinunciato al suo secondo bene più prezioso. La nascita di Roccia, Zeffiro e Pelo cambiò per sempre l’esistenza del drago.

Ma la paternità, si sa, di semplice non ha nulla. Figurarsi se uno dei figli, di un drago che odia gli uomini, è una vispa bambina dai capelli verdi…

Il poster del film

L’amicizia che salva la vita

Princesse Dragon utilizza il filtro del fantasy e dell’animazione per raccontare una storia dai numerosi e fondamentali messaggi. A partire dall’esaltazione dell’amicizia. Pelo e Principessa condividono tanto, nonostante le apparenze dicano il contrario: l’età, il coraggio, la vivacità, il senso di giustizia e l’amore per gli animali. Ma ciò che, più di tutto, fa sì che il loro legame si saldi è l’avere a che fare con un padre avido, iroso e sordo alle necessità altrui.

Saranno infatti le azioni dei rispettivi genitori a spingere le due a unirsi, dando origine a un’amicizia fuori dal comune, ma così potente da poter salvare la vita. La condivisione, sorta di scintilla nascosta da cui ha origine la storia di Pelo, crea un terreno dentro il quale confidarsi, crescere e imparare qualcosa in più sulla propria natura.

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Le figure femminili simbolo di speranza e cultura

La rovina degli esseri umani, in particolar modo degli adulti (maschi), sono la ricchezza, l’oro, le ambizioni, da cui diventano dipendenti e per cui scatenano guerre, distruggendo e uccidendo popoli interi. Nella pellicola però, sebbene in maniera misurata, c’è una grossa differenza tra i sessi. Gli uomini appaiono portatori di soprusi e ingiustizie, le donne simboli di speranza, cultura, dignità, amore e onestà.

Una scena di Princesse Dragon

Pelo, Principessa, la mamma di quest’ultima, possiedono un cuore puro, capace di contagiare con la dolcezza e la semplicità di un gesto, come un abbraccio o lo spazzolare i capelli. Che sia un cuore umano oppure un cuore di drago, non cambia l’effetto finale: l’amore incondizionato permette di andare oltre la superficie, oltre le differenze apparenti.

Se la diversità è quindi uno dei grandi temi di Princesse Dragon, il film riesce a trasmettere bene il valore dell’identità e dell’appartenenza.