Gemme dell’Impressionismo, da Washington a Roma

Questa mattina presso il Museo dell’Ara Pacis è stata presentata la nuova mostra Gemme dell’Impressionismo. Dipinti della National Gallery of Art di Washington, che si svolgerà dal 23 Ottobre 2013 al 23 Febbraio 2014, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la National Gallery of Art di Washington e organizzata da Zetema Progetto Cultura.

lautrec-carmen-gaudin-1885Puntiamo sulla grande arte per rafforzare la cultura e l’immagine della nostra città” ha affermato l’Assessore Flavia Barca in apertura della conferenza stampa, presentando questa collezione di 68 opere selezionate da Mary Morton, responsabile del Dipartimento Pittura Francese della National Gallery con il coordinamento tecnico-scientifico per la Sovrintendenza Capitolina Federica Pirani. Roma sarà l’unica tappa europea che ospiterà veri e propri capolavori dell’impressionismo, facenti parte della ricca collezione della famiglia di mecenati americani Mellon, il cui magnate Andrew W. Mellon era un grande collezionista d’arte che fondò nel 1941 l’affascinante National Gallery of Art di Washington, poichè fermamente convinto che le opere d’arte fossero patrimonio del popolo per essere ammirate, amate e curate. Dai suggestivi prati di primavera di Alfred Sisley alle affascinanti nature morte di Manet e Cezànne, agli interni “Nabis” intensamente composti di Bonnard e Vuillard, ai colori saturi e vibranti di Renoir, la collezione comprende capolavori che raccontano l’ispirata innovazione nel colore, nel tocco e nella composizione, che hanno reso la pittura francese di fine ‘800 uno dei momenti fondamentali della storia dell’arte. Tra questi capolavori Argenteuil di Monet, La battaglia dell’Amore di Cezànne, Ballerine dietro le quinte di Degas, Carmen Gaudin di Tolouse-Lautrec, Letti di fiori in Olanda di Van Gogh e molti altri dipinti, allestiti in un modo molto elegante e confortevole, a vantaggio di una fruizione intima e personale dell’arte.

L’Italia ha sempre subito una vessazione nel campo dell’arte. Prestiamo molto all’estero, senza ricevere molto. In questa occasione invece possiamo affermare che questa mostra è frutto di uno scambio, culturale e di capolavori. Infatti presto manderemo il Galata Morente e la Venere Capitolina a Washington, in cambio della collezione protagonista di questa mostra.” ha affermato Federica Pirani, sottolineando che è stato scelto l’Ara Pacis come location, proprio per il suo spazio godibile e familiare, per far sembrare al pubblico di godere di quelle opere come se le avesse a casa. Sono esposti artisti famosi, ma anche nomi meno conosciuti, come Boudin, considerato uno dei primi precursori dell’impressionismo, in questo percorso espositivo organizzato secondo una divisione tematica in cinque sezioni: La Pittura “en plein air”, Ritratti e autoritratti, Donne amiche e modelle, La Natura Morta, Vuillard e Bonnard l’eredità dell’Impressionismo. Anche se molti penseranno che il termine Impressionismo sia ormai inflazionato e che le mostre dedicate a questa corrente artistica siano troppo numerose e ripetitive, possiamo consigliare vivamente la visita di questa nuova mostra della Capitale, poichè svela un nuovo lato degli artisti esponenti di questa corrente, più intimo e viscerale, vivo nella freschezza del tocco ed emozionante per il contenuto. Come diceva Emile Zola: ” Sono pittori che amano il loro tempo…cercano prima di tutto di penetrare il senso esatto delle cose. Le loro opere sono vive perché le hanno prese nella vita e le hanno dipinte con tutto l’amore che provano per i soggetti moderni”.