Giffoni 44°: #Chicagogirl, la rivoluzione in Siria organizzata con i social network

Tra i documentari della sezione Gex Doc del Giffoni Film Festival è stato presentato #Chicagogirl – The Social Network Takes on a Dictator, diretto da Joe Piscatella, che esordisce alla regia dopo una ricca carriera in qualità di sceneggiatore.

chicQuesto interessante e coinvolgente documentario racconta la rivoluzione in Siria da un punto di vista nuovo e moderno. La giovane Ala’a, una studentessa di 19 anni siriana, studia all’università di Chicago e, dalla sua piccola camera, coordina la rivoluzione in Siria, utilizzando i social media, che le permettono di tenersi in contatto con una rete di amici e connazionali con le stesse idee di libertà ed espressione. Aous è uno studente di Damasco, che è tornato in Siria portando avanti il lavoro di giornalista partecipativo, spingendosi anche in situazioni pericolose nel centro dell’azione. Quando il dittatore Bashar al-Assad reprime le proteste con violenza e decisione, fino a vietare l’utilizzo di internet e di ogni tipo di dispositivo elettronico come telecamere e smartphone, la situazione in Siria è difficile da raccontare al mondo. Raccogliere testimonianze video o audio da Homs ed altre parti del paese fortemente coinvolte, risulta un’impresa per un eroe, in cui si può rischiare la propria vita da un momento all’altro. Ala’a e i suoi compagni di lotta decidono di sostituire le armi con i social media, il mezzo di comunicazione delle nuove generazioni, di cui tutto il mondo ormai non può fare a meno. Internet assume così il ruolo di filo conduttore e di colla unificatrice per uno scopo nobile e comune, da raggiungere con molte difficoltà ed alcune perdite, ma utile ad un cambiamento radicale di un Paese distrutto dalla politica e dalla guerra.

Piscatella sceglie un registro dinamico ed emotivo per raccontare questa storia. Alle interviste dei protagonisti alterna filmati amatoriali realizzati sul campo, ed immagini forti e crudi ritratti di una realtà presentata poco sui media internazionali. Il documentario mantiene l’attenzione alta dall’inizio alla fine, informando il pubblico e diventando un grido d’aiuto rivolto al mondo indistintamente. L’amicizia, l’unione di un’ideologia, ma anche il dolore di una perdita e la paura di quello che potrebbe accadere domani, sono tutti gli ingredienti di #Chicagogirl, un prodotto ben fatto che informa ma emoziona anche lo spettatore, rendendolo partecipe di una impresa coraggiosa e difficile che rappresenta un nuovo passo verso la libertà.