Il tutto sfocia nel primo singolo estratto dall’ album Questa estate strana, che non può non fare pensare ad un semi-plagio dei Depeche Mode. La pseudo sperimentazione termina qui e nel corso dell’album si ritrova il marchio di fabbrica Zero Assoluto, determinato da testi che sono un’apologia dei temi puberali,conditi dal solito alone di amore ferito e vittimista tanto in voga nel pop commerciale italiano. Il duo pare però in difficoltà anche quando gioca in casa e lo dimostra in Vieni più vicino e Ma domani ,brani nei quali difficilmente rimangono impresse linee melodiche o giri di parole;esatto duale è invece Un pò di sole dove si tenta di raggiungere orecchiabilità con un martellante “se vuoi un po’ di sole” ripetuto ad libitum.
L’album sfuma con tre pezzi soft, due dei quali (Dovrei,Tutte le cose) dal sapore più acustico e l’ultimo (decima traccia e ciliegina sulla torta) Un giorno normale , definibile più come insonne ninna nanna che come ballata. Insomma i tempi in cui la famigerata scuola romana lavorava con abnegazione paiono ormai soppiantati da queste nuove generazioni di musicanti, con doti più vicine alle strategie di mercato che all’arte. Il titolo già lo consiglia, l’ascolto lo avvalora. Perdetevi quest’album.