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Godzilla 2, in che modo il finale getta le basi per il prossimo Godzilla vs Kong
Ancora prima che le riprese di Godzilla: King of the Monsters avessero inizio, sapevamo già che ci sarebbe stato un altro film del MonsterVerse che lo avrebbe seguito: Godzilla vs Kong, in uscita nel 2020, diretto da Adam Wingard (Death Note). Godzilla avrà quindi a malapena il tempo di riprendersi dopo aver combattuto King Ghidorah, Rodan e Mothra in King of the Monsters, prima di doversela vedere con King Kong. Ma cosa ci anticipa King of the Monsters di quello che vedremo nel prossimo monster movie?
Da qui in avanti: spoiler!
Gli sceneggiatori di Godzilla II non hanno risparmiato riferimenti e citazioni al prossimo film, in particolare nei titoli di coda. Sembra infatti che la “madre di tutte le battaglie”, quella della Monarch contro il gruppo di ecoterroristi guidato da Jonah Alan (sopravvissuto agli eventi di Godzilla II, a differenza di Emma Russell), debba ancora concludersi. All’inizio dei titoli di coda ci vengono proposti spezzoni di notiziari che preludono allo scontro tra il titano Godzilla e il titano Kong di Skull Island. Un’antica pittura rupestre chiarisce ogni cosa: le due gigantesche creature sono destinate a combattere.
Ma è la scena dopo titoli di coda a riportarci a Isla de Mara (dove era emerso per la prima volta Rodan). Un pescatore, in compagnia di un gruppo di persone guidate da Alan (Charles Dance), rivela che non ci sono più pesci del mare dopo che il governo Usa ha sganciato l’arma “oxygen destroyer” per cercare di uccidere Godzilla e Ghidorah. Tutta la fauna marina della zona è stata uccisa e i pescatori si sono quindi dati al contrabbando. L’uomo conduce Alan e i suoi uomini in una grande stanza che contiene una delle tre teste di Ghidorah, quella staccata da Godzilla durante il combattimento finale del film. Testa che, prevedibilmente, viene rubata dallo stesso Alan.
La scena lascia ovviamente intendere che Ghidorah tornerà anche in Godzilla vs Kong. È possibile infatti che Jonah Alan riesca a ricreare il mostro in laboratorio (magari trasformandolo in un mecha?) in modo da poterlo controllare ed eventualmente usarlo per cambiare le sorti dello scontro tra Godzilla e Kong.
Speciali
Oscar 2023 | chi sono i grandi esclusi di queste nomination

Un scena di Top Gun: Maverick (fonte: IMDB)
Con le nomination agli Oscar 2023 annunciate ieri, comincia ufficialmente il conto alla rovescia per la 95esima edizione del premio cinematografico più ambito al mondo. Tanti, però, sono i nomi celebri che sono stati tagliati fuori.
La strada verso la 95esima edizione degli Oscar è già lastricata di polemiche per la mancanza nelle nomination (annunciate ieri) di alcuni nomi altisonanti che in molti si aspettavano di ritrovare tra le candidature.

Una scena del film RRR (fonte: Netflix)
Scopriamo insieme chi, quest’anno, non potrà sperare di ricevere la prestigiosa statuetta.
Tom Cruise per Top Gun: Maverick
Top Gun: Maverick è in corsa per gli Oscar con una nomination per il miglior film e una per la migliore sceneggiatura non originale, ma in molti, considerando come sia impossibile scindere il franchise dalla persona che ha voluto riportarlo in vita in una forma così smagliante, credevano possibile una candidatura di Tom Cruise anche nella categoria di Miglior Attore. Una candidatura sponsorizzata anche dalla sua collega di set Jennifer Connelly. E invece Tom è rimasto a terra.
Leggi anche: Le idee più toccanti di Top Gun Maverick sono di Val Kilmer
S. S. Rajamouli per RRR
Non c’è dubbio che RRR, uno dei più grandi successi del cinema di Tollywood, fosse diventato negli ultimi mesi un credibile contendente alla corsa per il Miglior Film, specialmente dopo le diverse candidature ricevute ai Golden Globes.
Non essendo il film candidabile come miglior film internazionale, in molti credevano possibile, visto il favoloso riscontro ottenuto, che il blockbuster di S. S. Rajamouli potesse ottenere almeno due nomination importanti: quella a Miglior Film e quella per la Miglior Regia. Invece RRR si deve accontentare della nomination per la miglior canzone (Naatu Naatu, già vincitrice ai Golden Globes).
Viola Davis per The Woman King
Il cast e i produttori di The Woman King hanno ricevuto una vera e propria doccia fredda durante l’annuncio delle candidature di ieri. Nessuna nomination per la regista Gina Prince-Bythewood e nemmeno per Viola Davis, che pure era stata candidata ai Sag e ai Bafta. Inutile dire che in molti ci speravano e invece, anche in questo caso, l’Academy ha deciso di guardare altrove.

Viola Davis in The Woman King (fonte: IMDB)
Sarah Polley e Charlotte Wells
Quella riguardante l’assenza di donne nella categoria per la Miglior Regia è già una delle polemiche più forti (e giustificate) di questa 95esima edizione degli Oscar.
Women Talking di Sarah Polley ha ricevuto una nomination come miglior film, ma la Polley è stata esclusa dalla corsa per la miglior regia, così come Charlotte Wells, autrice del bellissimo Aftersun (che ha invece regalato a Paul Mescal la sua prima candidatura come miglior attore).
L’Academy ha così replicato il parterre tutto maschile di registi che già avevamo visto, con un po’ di tristezza, agli scorso Golden Globes.
Leggi anche: 10 donne toste e determinate al cinema
James Cameron per Avatar: La Via dell’Acqua
Avatar: La Via dell’Acqua ha ottenuto la candidatura come Miglior Film, oltre ovviamente a numerose nomination nelle categorie più tecniche. E questo, per molti, potrebbe essere sufficiente.
Potrebbe però non pensarla alla stessa maniera James Cameron, l’ex “king of the world” vincitore dell’Oscar come miglior regista nel 1998 per Titanic e candidato nel 2010 per l’innovativo primo capitolo del franchise ambientato sul pianeta di Pandora. Nessuna nomination per lui come regista.
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ALIEN (1979): Il trailer del film di Ridley Scott spoilerava o no?

Alien (1979) – Newscinema.it
Vediamo insieme il primo trailer di Alien di Ridley Scott e lo analizziamo per vedere se svelava troppo del film o manteneva un certo mistero.
Sul nostro canale YouTube MADROG (se non siete ancora iscritti potete farlo cliccando qui) abbiamo avviato un format in cui rivediamo vecchi trailer e li analizziamo per vedere se dicevano troppo del film o mantenevano il mistero lasciando allo spettatore di scoprire piano piano la trama.
Il trailer di Alien
“Nello spazio nessuno può sentirti urlare”
Iniziamo con ALIEN, film del 1979 di Ridley Scott con Sigourney Weaver che racconta l’avventura inquietante e adrenalinica di un equipaggio che si ritrova faccia a faccia con una forma di vita aliena aggressiva e pericolosa a bordo di un’astronave chiamata Nostromo.
Alien di Ridley Scott: la trama
Siamo nel 2122 e la nave Nostromo sta tornando verso la Terra dal pianeta Thedus con un carico di minerali, ma qualcosa non va come previsto e il caos si scatena a bordo. Nel video qui sopra vi diciamo se questo primo trailer di Alien era spoileroso o no. Diteci la vostra poi dopo averlo visto, scrivendo nei commenti sotto al video su YouTube o sotto l’articolo.
Considerato il capolavoro di Ridley Scott, Alien è un cult di fantascienza che bisogna aver visto almeno una volta nella vita e lo xenomorfo è un predatore feroce che ha poi proliferato nella storia del cinema con diversi sequel e spin-off. Basti pensare anche alla sfida Alien vs Predator che riunisce due franchiste molto popolari.

Sigourney Weaver in Alien – Newscinema.it
Il futuro di Alien
Alien ha avuto per la precisione tre sequel fino a oggi: Aliens – Scontro Finale, Alien 3, Alien – La Clonazione. Poi sono stato realizzati due film prequel ispirati al soggetto originale, ovvero Alien vs Predator e Aliens vs Predator 2, mentre più tardi, nel 2012, è uscito Prometheus che è considerato un prequel più legato all’universo di Alien, seguito nel 2017 da Alien: Covenant.
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L’importanza della casa tra cinema e serie tv | Il pensiero di @Madraine8

Parasite – Newscinema.it
Benvenuti! Inizio la mia rubrica settimanale con una riflessione a cui tengo molto e che ho nel cassetto da diverso tempo: il ruolo della casa in alcuni film e serie tv.
“La casa è il vostro corpo più grande. Vive nel sole e si addormenta nella quiete della notte; e non è senza sogni” – Khalil Gibran.
Sul mio profilo Instagram @madraine8 ho condiviso un post in cui invito a riflettere sull’importanza della casa nel cinema e in alcune serie tv. Quelle volte in cui essa diventa una vera e propria co-protagonista oltre che una location e una scenografia in cui si muovono i personaggi.
Quando la casa è protagonista
In particolare mi sono soffermato su Parasite, il film di Bong Joon Ho del 2019, The Rental di Dave Franco del 2020, A Quiet Place – Un Posto Tranquillo di John Krasinski e la magnifica serie tv Servant targata Apple TV+ di M. Night Shyamalan. Recentemente un esempio di questo è anche la serie The Watcher su Netflix e il film Bussano alla Porta che arriverà al cinema il 2 Febbraio 2023.
Potete leggere e vedere il mio post qui sotto e, se vi va, commentare con un film o una serie tv in cui avete notato l’importanza della casa. Sono curioso di avere un confronto sull’argomento.
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La potenza delle quattro mura
I film che cito nel mio post sono solo alcuni esempi per analizzare l’importanza della casa al cinema e nelle serie tv. Però, se non li avete ancora visti potete recuperarli nei seguenti modi.
Parasite lo trovate a noleggio su Prime Video o Chili Tv, A Quiet Place potete vederlo su Netflix, The Rental su Prime Video e la serie Servant su Apple TV+ (la quarta e ultima stagione è in onda ora, settimanalmente). Poi fatemi sapere che ne pensate nei commenti qui sotto all’articolo o sul mio Instagram. Mi raccomando!
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