Guardiani della Galassia Vol. 2 recensione: we are family!

Io sono Groot“. Queste poche parole hanno conquistato pubblico e critica nel 2014 con Guardiani della Galassia e tornano protagoniste nel secondo capitolo del franchise, al cinema dal 25 Aprile. Molto spazio infatti è dedicato all’irresistibile Baby Groot, personaggio tenero e dispettoso nella sua veste di mascotte fin dalla prima scena del film, quando improvvisa dei passi di danza mentre sullo sfondo si consuma uno scontro violento tra i guardiani e un mostro alieno gigante.

Le origini di Star Lord

Peter Quill, Gamora, Drax e il resto dei Guardiani, che abbiamo conosciuto nel primo film di James Gunn, tornano sul grande schermo per combattere nuove minacce che animano lo spazio infinito. Questa volta però la posta in gioco è più personale, perchè Star Lord, interpretato nuovamente da Chris Pratt, può fare luce sulle sue origini in seguito all’incontro con Ego, il suo padre biologico alieno che ha il volto di Kurt Russell. I Guardiani devono così allearsi con vecchi nemici e decidere le loro priorità, in una lotta intergalattica sulle note di una colonna sonora dance e vintage sulla scia del primo film.

Fantascienza e divertimento sono gli ingredienti fondamentali di Guardiani della Galassia Vol. 2, che mantiene l’identità originale del franchise che si distingue ancora una volta dagli altri prodotti dell’universo cinecomics. Al centro della storia il rapporto padre-figlio con uno Star Lord che mostra le sue fragilità tra ricordi e rancore, con una voglia sincera di trovare di nuovo un posto dove sentirsi a casa. Colui che è sopravvissuto al contatto diretto con la gemma dell’infinito non resiste al richiamo del sangue, ed è chiamato a scegliere tra il bene proprio o quello della squadra, che ormai è diventata la sua “famiglia”.

Infatti è proprio il concetto di famiglia il motore di questo secondo capitolo, seguendo la moda di un altro franchise di successo come Fast and Furious. Il confine tra buoni e cattivi viene stravolto, con Nebula (Karen Gillan) e Yondu Udonta (Michael Rooker) che scelgono da che parte stare, incontrando inevitabili ostacoli.

Come non amare Baby Groot e Rocket?

Tuttavia rubano la scena i due irresistibili personaggi realizzati in CGI, Baby Groot e Rocket, che regalano alcuni dei momenti più divertenti del film, con le battute taglienti e brillanti del procione determinato e coraggioso, e il comportamento infantile e imprevedibile del piccolo “rametto”. James Gunn fa centro per la seconda volta con un film divertente, ironico e spassoso, che intrattiene e coinvolge con scene di azione ed effetti speciali strabilianti, sostenuti da un contenuto altrettanto ricco di sentimento e carisma. I vari personaggi collaborano per dare credibilità e forma ad una storia curiosa ed intrigante, ognuno con la propria personalità ricca di sfumature, in cui gioca un ruolo fondamentale l’emozione. Consigliatissimo!

 TRAILER