La protagonista, la Strega, è interpretata dalla romagnola Antonella Gasperoni attrice prevalentemente di teatro ma impeccabilmente a sua agio anche di fronte la videocamera, rende caratteristico ed unico il personaggio, anche solo grazie alla sua presenza scenica. Sguardi intensi, sospesi, stralunati ma allo stesso tempo la consapevolezza di una donna che ha vissuto una vita costantemente messa alla prova dal resto dell’umanità. La ritroviamo affiancata da un altro giovane attore proveniente dall’ambito teatrale, Edoardo Andreani, che regge all’interno del corto un ruolo di certo non semplice, parallelo a quello della protagonista e spesso in conflitto con essa.
Funge da filo conduttore dell’intero cortometraggio una canzone, “Amore Che Vieni Amore Che Vai” di Fabrizio De Andrè che scandisce il ritmo lento della narrazione astraendone i personaggi, accostandoli per brevi istanti per poi tornare a dividerli irrimediabilmente.
“La Strega è una camminata con te stesso lungo quel viale periferico che accomuna tutti, l’esistenza, la periferia dell’esistenza” come ci racconta lo stesso regista e la tematica che affronta è apparentemente “facile” un tema che accomuna tutti, come quello della vita. Dall’amore alla solitudine, dalla violenza alla tenerezza, attraverso felicità, decadenza, incomprensione, nostalgia, malinconia e amarezza ma questo corto ne propone una prospettiva diversa, una chiave di lettura non convenzionale. La Strega è un personaggio contenitore, al cui interno alberga la vita in ogni sua sfaccettatura.
La Strega di Michele Marchi: