Il padre d’Italia, un cult visionario tra famiglie LGBT e Xavier Dolan

Ci sono sogni che si avverano e sogni che non hai neanche il coraggio di sognare”, afferma Paolo nell’intenso prologo di Il padre d’Italia, il dramma firmato da Fabio Mollo con Luca Marinelli e Isabella Ragonese. Introdotto da flash che sfumano la dark room di un locale gay, Il padre d’Italia vede Paolo (Luca Marinelli), un trentenne solitario, ritrovarsi tra le braccia Mia (Isabella Ragonese), una cantante punk al sesto mese di gravidanza.

Rimasta senza documenti e denaro, Mia trova in Paolo l’unica persona che sembra volersi prendere cura delle sue follie. Ma, dietro l’apparente tranquillità, chi è veramente Paolo? E soprattutto, lo spirito ribelle di Mia riuscirà a rendere il suo sogno impossibile realtà?

Luca Marinelli e Isabella Ragonese, il cuore de Il padre d’Italia di Fabio Mollo

Due interpreti d’eccezione

Fabio Mollo affida le anime di Paolo e Mia a Luca Marinelli e Isabella Ragonese, due attori che rubano il cuore con una spontaneità preziosa nella settima arte (clicca qui per vedere la nostra intervista esclusiva al regista e agli interpreti de Il padre d’Italia).

Se Isabella Ragonese, tra gli eccessi e le follie di Mia, parte in sordina ed esplode nella seconda parte del film (quando Mia inizia a fare i conti con la realtà), Luca Marinelli regala una performance perfetta dal primo all’ultimo minuto.

Affascinante e magnetico, Marinelli domina la telecamera con quella naturalezza che distingue i fuoriclasse dai bravi attori. Un trionfo di talento che consacra Il padre d’Italia un’opera perfetta sin dall’impeccabile scelta dei protagonisti!

Mia, la folle rocker interpretata da Isabella Ragonese ne Il padre d’Italia

Un cult LGBT, tra estetica e Xavier Dolan

Il padre d’Italia è un’opera indiscutibilmente furba. Quella furbizia efficace, che ritroviamo nel cinema di Dolan, un autore che sa come fare scacco matto. Fabio Mollo, in un certo senso, è l’erede italiano del regista di Mommy, Laurence Anyways ed È solo la fine del mondo! Dal respiro estetico alle esplosioni musicali, Il padre d’Italia rivoluziona il dramma tricolore con uno spirito (finalmente!) europeo. Un cult LGBT che, tra emozioni e ironia, affronta una tematica complessa della nostra contemporaneità: le famiglie arcobaleno.

Paolo rinuncia all’amore perché ha paura della società, “dopotutto non si può avere tutto”. Non la pensa così Mia, una trentenne ripudiata dalla famiglia per la sua ribellione contro le dinamiche maschiliste di Bagnara Calabra. Un’artista incompresa che reputa i miracoli contro natura per definizione: “Il padre d’Italia non è un film sulla biologia, la religione e la società ma sull’amore! Un amore che ha poco a che fare con la sessualità”, sostiene Fabio Mollo che, tra le reminiscenze di Una giornata particolare di Ettore Scola, Il ladro di bambini di Gianni Amelio e il taglio europeo di Xavier Dolan, lascia nel pubblico quel trionfo di emozioni che solo i grandi film sanno regalare.

Il padre d’Italia eleva il cinema italiano a quella maturità LGBT che ci rende uguali nella settima arte. Un piccolo capolavoro che dimostra che, anche il più difficile dei sogni, può diventare realtà. Bisogna solo crederci!

Il padre d’Italia verrà distribuito da Good Films nei cinema italiani il 9 marzo 2017.

Trailer Il padre d’Italia