Il Principe di Roma: la nuova commedia in costume con Marco Giallini diverte ma non eccelle

Il Principe di Roma
2.5 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

Diretta e in parte scritta da Edoardo Falcone a quattro mani con Paolo Costella, la commedia nostrana in costume di 92minuti, Il Principe di Roma, sarà distribuita da Lucky Red il 17 novembre al cinema.

Nel cast spiccano nomi come Marco Giallini, Filippo Timi, Sergio Rubini, Giulia Bevilacqua, Andrea Sartoretti e Denise Tantucci ed è ispirata a Il Canto di Natale (1843) di Charles Dickens.

Il film è stato presentato in anteprima nella sezione GRAND PUBLIC alla XVII edizione della Festa del Cinema di Roma 2022, lo scorso mese.

Il Principe di Roma: la trama

Ambientato nella Roma del 1829, Il Principe di Roma racconta la storia di Bartolomeo, un uomo d’affari benestante che ambisce a un titolo nobiliare. Per poter finalizzare questo desiderio stipula un accordo clandestino con il principe Accoramboni, barattando una somma di denaro per la mano di sua figlia.

Mentre cerca di recuperare tutti i soldi necessari per sancire l’atto, Bartolomeo s’imbatterà in un intreccio di incontri con personaggi che pian piano faranno cambiare ed evolvere il suo iniziale itinerario, portandolo ad una nuova consapevolezza di sè stesso.

Il Principe di Roma recensione

Una piacevole commedia all’italiana onesta negli intenti e capace d’intrattenere lo spettatore, arricchendosi nello sfondo di quel sapore attempato. Raccontando bene la romanità, il film di Edoardo Falcone attinge come dichiarato dal “Canto di Natale” di Charles Dickens, introducendo elementi fantastici in una storia realistica.

Tenerezza, mutazione e intimità sono elementi cardine in questa sorta di percorso di formazione per ritrovare il proprio equilibrio, capendo gli errori fatti al fine di poter rimediare e rinascere una persona migliore. Marco Giallini e il resto del cast impersonano perfettamente i ruoli per cui sono chiamati in scena, chi veicolando risentimento e scontrosità, chi invece tenerezza e bontà d’animo.

Coinvolgenti le musiche chiamate a cullare emozioni e risate e accuratamente selezionate, come dichiarato da Falcone in conferenza stampa, per supportare tanto gli attori quanto gli aspetti più inanimati, dalle scenografie ai costumi fino all’intero sottotesto.

Un lessico ispirato a tratti poetico caratterizza alcuni personaggi donando loro una simpatia innata, al contrario invece altri sembrano più strappati ai nostri giorni e scaraventati in quel contesto storico, finendo per funzionare di certo nella loro integrità ma forse meno di quanto avrebbero potuto.

Si parla poi anche della difficoltà nell’accettare il tempo che passa, attraverso più o meno evidenti metafore e allo stesso modo si analizza il mondo odierno tramite ficcanti similitudini. Tra battute brillanti e alcune più trascurabili dunque, viene a delinearsi un viaggio a ritroso di un’intera vita, alla ricerca della linea temporale in cui si era magari più altruisti, più pacifici, più dediti all’amore, chiudendo un quadro caloroso all’interno di uno spazio di pellicola che sa di familiare.