La Legge della Notte, la recensione del nuovo film di Ben Affleck

A quattro anni da Argo Ben Affleck torna dietro la macchina da presa per La Legge della Notte, il thriller distribuito da Warner Bros. nelle sale italiane a partire dal 2 Marzo 2017. Questa volta ci troviamo negli anni ’20 per una storia ispirata al romanzo di Dennis Lehane, in cui Affleck interpreta il figlio di un commissario di polizia di Boston, che ama la vita da fuorilegge e deve fare i conti con le organizzazioni criminali che fanno affari nell’era del Proibizionismo.

L’ennesimo gangster movie

Occorrono ambizione, nervi saldi e determinazione per sopravvivere nella giungla del commercio di alcool, droga e prostituzione, ma Joe Coughlin trova il suo posto a Tampa, dove diventa leader del traffico di rum e mette su famiglia, anche se il pericolo e le minacce sono sempre dietro l’angolo. La sceneggiatura, opera dello stesso Affleck, è lineare ma insicura, forse anche perchè la storia non brilla di originalità rispetto ai film precedenti che hanno raccontato questo periodo storico negli stessi luoghi. La natura de La Legge della Notte è infatti quella del gangster movie, che richiama film come Nemico Pubblico con Johnny Depp, American Gangster con Denzel Washington e Russell Crowe, o il recente Black Mass, senza aggiungere niente di nuovo al genere.

Ben Affleck – La Legge della Notte

Le solite dinamiche tra poliziotti corrotti e criminali che non sembrano poi così cattivi, sono la base del film di Ben Affleck, che conferma il suo talento nella regia con scene coinvolgenti, inquadrature suggestive e sparatorie serrate e coreografiche per cui “il bagno di sangue è inevitabile“, come recita il protagonista nel film. Non mancano le storie d’amore con momenti romantici e confessioni scomode, con Sienna Miller nei panni di una prostituta contesa ed inaffidabile, e “la brava ragazza” Zoe Saldana che diventa la moglie di Coughlin a Tampa. Elle Fanning, invece, è una giovane con un passato difficile che si trasforma in una predicatrice nel nome degli Signore, cercando di mettere i bastoni tra le ruote alla malavita, e introducendo nel film anche un sottotetto religioso che si realizza nel conflitto tra cattolici e protestanti, visibilmente forzato con incursioni inutili del ku klux clan.

Sienna Miller e Ben Affleck nel film La Legge della Notte

Troppa carne al fuoco

Troppa carne al fuoco forse per La Legge della Notte, che non sembra il lavoro di un regista premio Oscar, ma piuttosto il tentativo di ritrarre un periodo storico ricco di sfumature, contraddizioni e cambiamenti in modo confuso e superficiale. Un peccato di superbia di Affleck che, ancora una volta, non fa un passo indietro lasciando spazio ad un collega migliore per la parte del protagonista, offrendo un’interpretazione mono espressiva e povera di carisma, per un personaggio che invece richiede una presenza scenica ed emotiva che va oltre il fisico atletico di Batman.

Il tema del razzismo, i disordini religiosi, gli equilibri tra giustizia e criminalità, l’amore rendono La Legge della Notte un film di intrattenimento senza alcun pregio particolare. Si lascia vedere se siete fan del genere, altrimenti potrete avvertire l’eccessiva durata con un po’ di noia.

TRAILER LA LEGGE DELLA NOTTE