Le Streghe di Salem di Rob Zombie

Dopo aver riportato in vita l’inquietante Jason di Carpenter nel prequel di Halloween, la rockstar del cinema horror americano, Rob Zombie, rievoca un altro fantasma dell’immaginario cinematografico e culturale americano: Salem, antico luogo di stregoneria e satanismo. Tutte storie documentate ai tempi della caccia alle streghe, intorno alla fine del 1600, che hanno ispirato leggende, storie da raccontare di notte durante i campeggi, davanti ad un fuoco. Questa volta il racconto vira verso il “metal”. Pur mantenendo l’iconografia classica del racconto di streghe, il regista la contamina con le sue visioni iconoclaste e cinefili. Quasi un gioco a scovare a quale film o regista si riferisce di scena in scena.

La sacralità dell’atmosfera, suggestiva, si discosta dal Rob Zombie dei film precedenti, ma il suo immaginario, forte e inquieto, irrompe a spezzare l’andamento ieratico del racconto. Salem, città emblema delle pratiche di magia nera in America, è più che un placido sfondo. La tranquillità della piccola provincia americana riporta al gotico americano, e con lo sguardo di Zombie, va anche oltre. Una forte, personale, interpretazione di un mito americano, che non arriva a lasciare il segno come le precedenti sue pellicole.