A Hollywood la mania del remake non accenna a fermarsi e il prossimo 16 gennaio arriva nelle sale italiane Lo Sguardo di Satana – Carrie, una rivisitazione del cult degli anni ’70 diretto da Brian De Palma e interpretato da una giovanissima Sissy Spacek. Questo nuovo film, sempre ispirato al racconto di Stephen King, è stato affidato a Kimberly Peirce, regista del successo Boys Don’t Cry, mentre nei ruoli principali troviamo Chloe Grace Moretz e Julianne Moore. Carrie White (Chloe Moretz) è una ragazza timida e chiusa in se stessa, timorosa del mondo che la circonda a causa di una madre fanatica religiosa che la vuole tenere lontana da tutto ciò che lei ritiene ‘peccaminoso’. Ovviamente questo atteggiamento porta ad una discriminazione della giovane Carrie, presa in giro e torturata dalle compagne di classe, che condannano superficialmente il suo comportamento, senza comprendere le vere ragioni della sua condizione. Solo l’insegnante di ginnastica sembra tenere a lei, ma Carrie ha un segreto, una forza dentro di sé che si sprigiona completamente durante il ballo di fine anno, quando la ragazza è vittima dell’ennesimo scherzo, questa volta troppo umiliante per essere dimenticato. La piccola cittadina è pronta alla sua vendetta?
La Peirce comincia ad allontanarsi dall’originale del 1976 già dalla prima scena che accompagna i titoli di testa, mostrando la madre di Carrie che, sola in casa, dà alla luce sua figlia e tenta subito di ucciderla, poiché la ritiene frutto del peccato. Mentre De Palma apre il film con una ripresa lenta e delicata delle ragazze, spensierate e sorridenti tra i vapori delle docce all’interno dello spoiatoio della palestra, la Peirce preferisce entrare subito nel thriller, invadendo la casa White con una telecamera curiosa e indagatrice che dall’atrio, sale velocemente per le scale e scopre la signora White mentre soffre e si dispera per l’arrivo della piccola neonata. La storia è sempre quella, fedele all’idea di King, ma l’approccio stilistico è molto diverso e confeziona un teen movie horror sullo stile di Twilight, che perde così gran parte del suo fascino originale.