Mitchel, interpretato da Colin Farrell, è un criminale che dopo tre anni di carcere vuole ripulire un po’ la sua vita e trovare un modo onesto di fare soldi, poiché ha valutato gli errori del passato. Ma, la sua impresa di redenzione si rivela più difficile del previsto, poiché un amico e compagno di illegalità lo trascina di nuovo in un ambiente sporco e pericoloso, in cui il potente boss Gant comanda qualsiasi affare e Mitchell attira la sua attenzione come possibile nuova recluta del suo entourage criminoso. Intanto entra nella sua vita anche Charlotte (Keira Knightley), un’attrice solitaria e ormai preda delle sue paure e depressioni, che vive isolata nella sua casa piena di tesori tra quadri, macchine di lusso e un eccentrico amico e assistente hippy che la cerca di aiutare per quanto possibile nella quotidianità. L’attrice propone a Mitchel di lavorare per lei come sua guardia del corpo, poiché la casa è sempre circondata da paparazzi petulanti e aggressivi che si intrufolano anche nel giardino pur di rubare una foto.
Inoltre anche la storia personale, il passato, il presente e le decisioni di Mitchel sono trattate solo superficialmente, rendendo difficile il coinvolgimento del pubblico nella storia. Monahan non è riuscito a mettere in scena una storia brillante e dinamica, infatti ci sono molti momenti morti, riempiti soltanto da una musica sullo stile Beatles e Bob Dylan del tutto fuori luogo, che fa sembrare il film più un video musicale che un thriller per il cinema. Lo stile registico e la fotografia sono notevoli e una base per un buon film c’è, ma l’effetto finale che “London Boulevard” trasmette è una trama confusionaria, con ingredienti mal amalgamati tra di loro, che lasciano incompleto il prodotto.