«Costruisco combinazioni di linee e di colori su una superficie piatta, in modo di esprimere una bellezza generale con una somma coscienza. La Natura (o ciò che ne vedo) mi ispira, mi mette, come ogni altro pittore, in uno stato emozionale che mi provoca un’urgenza di fare qualcosa, ma voglio arrivare più vicino possibile alla verità e astrarre ogni cosa da essa, fino a che non raggiungo le fondamenta (anche se solo le fondamenta esteriori!) delle cose… Credo sia possibile che, attraverso linee orizzontali e verticali costruite con coscienza, ma non con calcolo, guidate da un’alta intuizione, e portate all’armonia e al ritmo, queste forme basilari di bellezza, aiutate se necessario da altre linee o curve, possano divenire un’opera d’arte, così forte quanto vera».
Nel corso della mostra è possibile anche conoscere la passione dell’artista per la musica jazz, che ballava spesso con entusiasmo ed che ebbe un ruolo importante nel suo sviluppo artistico, infatti la musica ritmica si traduceva nel ritmo del movimento del quadro. Ne scaturì una delle fasi più affascinanti della storia dell’arte moderna. Le sue opere sono molto conosciute, spesso imitate o banalizzate, ma i quadri di Mondrian sono realizzati con una profonda complessità, sono il risultato di un’evoluzione artistica che avvenne nel giro di trent’anni, sono l’apice di un viaggio concettuale attraverso l’arte moderna. Il suo stile continua ancora oggi ad ispirare il settore della moda, della pubblicità e del design. Le parole di Benno Tempel, curatore della mostra e direttore del Gemeentemuseum dell’Aia, ben esemplificano il titolo della monografia: “Piet Mondrian è uno dei pochi artisti che hanno lasciato una produzione regolare. Pochi come lui hanno saputo rinnovarsi continuamente dall’inizio della loro carriera sino alla morte, mantenendo una tensione costante. In questa produzione, ciò che affascina e desta ammirazione è la ricerca di una pittura armoniosa, dalla quale sarebbe nata l’arte astratta. Per Mondrian l’arte era più che la mera riproduzione della realtà. Con la sua pittura, voleva raggiungere uno scopo più alto. Era alla ricerca dell’armonia, di un’arte universale”. La mostra è visitabile fino al 29 gennaio 2012 al costo di 12 euro.