NOTTE DELLA TARANTA 2012: Salento senza confini

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Non solo pizzica ma voci, suoni e tradizioni di anime, popoli e etnie. E’ la Notte della Taranta, il più importante festival europeo della musica tradizionale, che dal 7 al 22 agosto ha toccato 15 comuni del Salento e il 25 agosto si concluderà, come ogni anno, a Melpignano nel piazzale dell’ex Convento degli Agostiniani, con il Concertone finale diretto per questa edizione dal musicista bosniaco Goran Bregovic.

L’evento è patrocinato dalla Fondazione Notte della Taranta, nata nel 2008 da un’idea della Regione Puglia, Provincia di Lecce, Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e Istituto Diego Carpitella, al fine di salvaguardare e studiare il patrimonio etnografico attraverso manifestazioni socio culturali e musicali e progetti di ricerca con università italiane e straniere, con particolare riferimento alle tradizioni popolari e al fenomeno del tarantismo. Tra leggenda e realtà, la storia del morso del ragno che turbava corpo e mente del malcapitato, scatenandogli una sorta di isterismo da curare con un rituale fatto di musica, danza ed elementi religiosi e esoterici, affonda le sue radici nel medioevo, con particolare diffusione in Puglia ma di probabile origine greca. E’ possibile che il ballo fosse un modo per far uscire il veleno dalla pelle attraverso il sudore prodotto dallo sforzo, sta di fatto, che al di là di come medici, sociologi, etnologi e musicologi lo abbiano spiegato, il fenomeno ha dato vita a un folclore che ha fatto conoscere la pizzica nel mondo e che ogni anno si rinnova attraverso un coinvolgente spettacolo itinerante, richiamando l’attenzione di migliaia di spettatori.

La Notte della Taranta, ha stregato nomi eccellenti del panorama musicale mondiale, uno fra tutti, Stewart Coopeland, storico batterista dei Police, già maestro concertatore nel 2003, da anni impegnato nella valorizzazione del patrimonio etnomusicale salentino e nominato cittadino onorario di Melpignano per il suo costante apporto all’ensemble Notte della Taranta. “Morsi” dal fascino della pizzica anche il maestro Ambrogio Sparagna, fondatore dell‘Orchestra Popolare “La Notte della Taranta”, l’ex Weather Report Joe Zawinul, maestro concertatore nel 2000, Vittorio Costa, Mauro Pagani e Ludovico Einaudi. Il primo a dirigere l’evento al suo esordio, ben 15 anni fa, è stato il maestro Daniele Sepe.  Oltre alla balcanica Wedding & Funeral band di Bregovic, lo spettacolo, che verrà trasmesso in diretta da Cielo alle 21,55, vedrà sul palco il gruppo croato Tonci Huljic & Madre Badessa Band, vincitore del Festival pop Dora, e l’orchestra serba, Nena Mladenovic Orchestra, composta da musicisti rom e vincitrice dell’edizione 2010 del Festival di Guca. Un evento nell’evento dunque, al di là delle rivalità etniche.

Altra presenza suggestiva e perfettamente in linea con lo spirito dello spettacolo basato sulla riscoperta e la valorizzazione delle tradizioni etnomusicali, è il Coro delle Mondine di Novi, nato negli anni Settanta da un gruppo di donne emiliane, cresciute in Piemonte per lavorare nelle risaie. A queste voci ultraottantenni, si sono unite oggi anche figlie e nipoti per preservare e tramandare il canto antico delle rispettive madri e nonne.  Il Concertone godrà anche delle sonorità della Banda Musicale di Racale, una delle più famose bande pugliesi, fondata da Sebastiano Manni settanta anni fa e ora diretta dal Maestro Grazia Donateo. Non meno emozionante e coinvolgente sarà il preconcerto introduttivo  che vedrà avvicendarsi sul palco Li Strittuli, le Cantatrici di Cannole Mario Salvi e i Cantori di Villa Castelli, seguiti dal gruppo Mascarimirì di Claudio Cavallo Giagnotti, con la sua Gitanistan Orchestra, una performance per riscoprire tutti quegli elementi che uniscono rom e salentini. Seguirà il tamburellista e cantante Antonio Castrignanò che ha firmato la colonna sonora del film di Emanuele Crialese “Nuovomondo”, Leone d’Argento alla Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia nel 2006.

In questo contesto va ricordata la carismatica figura del musicista Giandomenico Caramia, scomparso nel dicembre scorso, organettista e percussionista di grande levatura artistica e animatore dei Cantori di Villa Castelli. Insieme al maestro Mario Salvi, Caramia ha portato avanti una ricerca etnografica sui canti e la musica tradizionale in Puglia, e sullo strumento principe di Villa Castelli: l’organetto. Da questo studio i due musicisti hanno realizzato la pubblicazione “La Pizzica Nascosta. L’organetto nella musica e nei canti tradizionali di Villa Castelli”, al fine di divulgare la valenza storico culturale insita nel panorama musicale tradizionale della Murgia e salvaguardare le memorie orali e i documenti sonori raccolti durante il paziente lavoro di ricerca e di approfondimento. Da allievo a stretto collaboratore di Mario Salvi e Mimmo Epifani, è stato membro di punta del gruppo “Epifani Barbers” e ha partecipato più volte al Concertone finale de La notte della Taranta con l’Orchestra di musica popolare salentina. Musicista poliedrico ma anche abile cuoco, amava deliziare i suoi amici con piatti tradizionali pugliesi, tra una pizzica e un giro di organetto, e per questo noto a tutti come “il cuoco musicante”. Proprio ieri a Caulonia (RC), l’Orchestra del Roma Tarantella Festival ha rivolto un omaggio particolare all’artista, durante la serata “Caulonia incontra il mondo”, nell’ambito della XIV edizione del “Kaulonia Tarantella Festival”, altro importante evento di riferimento della musica popolare, in programma dal 21 al 25 agosto. Gemellato con Caulonia, il Roma Tarantella Festival, sotto la direzione del maestro Valerio Filippi, ha dedicato la serata all’artista scomparso.

Da un festival all’altro, dunque, artisti, musica, storia e tradizioni si fondono nella comune esigenza di ridurre le distanze e condividere patrimoni culturali preziosi da divulgare e preservare sulle vibranti note di un tamburello.

In virtù di questo principio e grazie alla collaborazione tra Ministero della Difesa, Cielo e la Fondazione La Notte della Taranta, l’evento potrà essere seguito via satellite anche dal contingente militare italiano. di stanza a Herat, in Afghanistan, all’interno dei quale ci sono  alcuni militari salentini che hanno fondato il “Circolo de li Guastasi”, un’associazione nata con il preciso scopo di promuovere la preziosa cultura del Salento.

Katia Cerratti