Peppermint – L’Angelo della Vendetta, un revenge thriller muscolare tutto al femminile

In Peppermint – L’Angelo della Vendetta Riley North (Jennifer Garner) è una madre amorevole e sempre presente, costantemente impegnata a far quadrare il difficile bilancio famigliare e ad arginare le insidiose frecciatine di altre mamme ben più altolocate e “precise” di lei. Ma i soldi scarseggiano comunque e suo marito, preso da un momento di frustrazione, accarezza l’idea di trovare una via apparentemente più facile per assicurare la serenità (anche economica) della famiglia. Ma le cose non vanno per il verso giusto e a farne le spese saranno proprio lui e la sua dolce figlia Carly.

Rimasta sola e senza alcuna possibilità che la giustizia dei tribunali presenti il conto salato agli assassini dei suoi cari, Riley dismetterà i panni della middle-class woman losangelina per indossare quelli ben più agguerriti e sdruciti di una donna senza nulla da perdere e con una sete di vendetta senza pari. Appesi definitivamente “al chiodo” i completi pastello, e indossati anfibi, giacchetto di pelle e Jeans, la nuova Riley impiegherà ben cinque anni per tornare sui passi della sua vecchia vita e per dare finalmente via libera alla sua resa dei conti, finendo sotto i riflettori della polizia ma anche sotto quelli ben più insidiosi della congrega di narcotrafficanti e nemici giurati cui lei darà, senza tregua, la caccia.

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Jennifer Garner in Peppermint

Pierre Morel (Taken , From Paris with Love) dirige Peppermint – l’angelo della vendetta, parabola classica dell’uomo ferito (una donna, in questo caso) che l’abisso di dolore trasforma in un vendicatore senza scrupoli e senza limiti. La struttura del film è quella classica di un revenge thriller declinato tutto al femminile e arricchito di quasi tutti i clichè del caso (in quanto a originalità e appeal non siamo certo dalle parti de La Sposa trantiniana di Kill Bill), con una prima parte in cui viene presentata la candida figura della protagonista senza macchia né peccato, cui si sovrappone velocemente una seconda parte che si muove invece attraverso la figura total black della Riley vendicativa. Due facce della stessa medaglia, dunque, che parlano di una resilienza al femminile capace di superare i limiti immaginabili, e che gioca sul doppio filo di un regolamento di conti folle e sanguinoso, perpetrato per mano di una donna dall’aspetto angelico, e che si è inclini (nonostante tutto) a comprendere e quasi accettare come giusta rivalsa nei confronti di un mondo fondamentalmente iniquo.

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Una scena del film Peppermint – L’Angelo della Vendetta

Il film di Morel usa molti (forse troppi) clichè del genere, e nella transizione tra i due modelli di donna sviluppa pochi approfondimenti e sfumature, eppure la parte prettamente “action” di Peppermint (titolo che omaggia quell’ultimo gelato alla menta piperita mangiato insieme ai propri cari) riesce ad arginare in parte i limiti narrativi e di scrittura, così come la retorica piuttosto lampante della storia narrata. La dinamicità del film assorbe e rilancia infine la figura chiave di un’antieroina per necessità, fotografata in una dinamica d’azione veloce e incalzante, che funziona anche grazie a una Jennifer Garner fondamentalmente in parte, capace di incarnare cambiamento d’abito e di spirito, ovvero la svolta da casalinga semi-disperata ad angelo della morte determinato ed efferato, con apprezzabile e partecipata convinzione.

Peppermint – L’Angelo della Vendetta, un revenge thriller muscolare tutto al femminile
3 Punteggio
Pro
Protagonista Azione Messa in scena
Contro
Durata Approfondimento Poco Originale
Riepilogo Recensione
Peppermint – l’angelo della vendetta di Pierre Morel insegue l’iter classico di un revenge thriller che descrive vendetta e violenza attraverso il carisma tutto femminile della protagonista Riley (alias Jennifer Garner). Un film d’azione e rivendicazione simile a tanti altri, con poche sfumature di senso e un’eccessiva durata, che non manca però (pur se nel suo estremismo) di rilanciare un messaggio importante sul concetto di giustizia privata che interviene (suo malgrado) di fronte al fallimento di quella pubblica.
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora