Prima romana de Il Catalogo di Carrière

Al centro di questa pièce i due universi più distanti tra loro, quello maschile e femminile: Jean-Jacques, avvocato e dongiovanni della Parigi bene, e Suzanne, che, in cerca del signor Ferrand, si stabilisce a casa sua. La donna, interpretata da Isabella Ferrari,  che dall’abbigliamento e dall’acconciatura, si mostra subito come un tipo strampalato, entra nella casa dello scapolo (Ennio Fantastichini) e con fare apparentemente svampito vi si installa. L’uomo, dapprima restio ad accogliere la donna, si lascia ammaliare dal suo fascino luminoso, a tratti oscuro, e finisce per innamorarsene, dimenticando il lungo catalogo di conquiste che è costretto a redigere per mancanza di memoria.

Metafora della donna che si insinua e riesce a possedere l’intimità dell’uomo e di quest’ultimo, che, a sua volta, ingabbia l’oggetto del proprio desiderio, Il Catalgo, scritto da Jean Claude Carriére e ben diretto in questa versione italiana da Valerio Binasco, contiene in sé un conflitto senza tempo. Ogni coppia può rivedersi in questa commedia dalle tinte intime, poiché ogni fase dell’incontro tra gli opposti è descritta in maniera universale. La primordialità delle sensazioni, nascoste dietro dialoghi e situazioni verosimiglianti, rendono la realtà una prigione dell’anima. Allora l’assurdo che può pervadere il sentimento amoroso emerge da questa pièce, che ripropone atmosfere tipiche della Nouvelle Vague. Rodata dagli ormai due anni di tournée, la coppia cinematografica FantastichiniFerrari riprende i ruoli resi famosi nel 1994 da Fanny Ardant e Bernard Giraudeau, conferendo loro un’energia esplosiva.  Fantastichini ottimo nel rappresentare l’uomo che vuole essere la soluzione a tutti i problemi della donna, oltreché il primo in tutto, Ferrari strepitosa nel ruolo dell’ammaliatrice svampita, alla ricerca di una figura protettiva a metà strada tra l’amante e il padre, che si rivela essere il carceriere della sua anima ostinatamente insoddisfatta.

Le repliche de Il Catalogo proseguiranno al Teatro Quirino-Vittorio Gassman fino al 1 Aprile.