River to River Indian Film Festival: Gangs Of Wasseypur

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Nell’Aprile del 1913, a poco meno di vent’anni dalla primissima e storica proiezione dei fratelli Lumiere, in India Bollywood portava agli occhi del subcontinente gli albori di quella che sarebbe diventata, nel corso di mezzo secolo, una delle più grandi industrie cinematografiche del pianeta. Nel celebrare lo storico evento, il River to River Indian Film Festival, rassegna cinematografica fiorentina tutta dedicata al cinema indiano, ha deciso di portare per un weekend (dal 14 al 16 Dicembre) alcune delle sue punte d’eccellenza e stravaganza al Cinema Trevi di Roma.

Ad aprire la piccola rassegna, Venerdì 14 Dicembre, è stato Gangs Of Wasseypur un colossal stupefacente e sui generis che in 318 minuti di avvincenti sparatorie, accompagnate da una meravigliosa colonna sonora che sintetizza il meglio delle sonorità popolari della musica indiana, riassume circa settant’anni di storia di una realtà familiare che si fa metafora delle tensioni sociali che sottendono alla storia di una realtà stretta tra la morsa della violenza e della corruzione. Diviso in due parti da circa 160 minuti ciascuna, a seguito del rifiuto,presentato dalle sale di proiezione indiane, a trasmettere per intero il collossal, Gangs of Wasseypur, diretto dal promettente regista Anurag Singh Kashyap accompagnato da un cast eccezionale ed inevitabilmente sconosciuto agli occhi e alla memoria occidentale, ha ottenuto il plauso di tutta la critica indiana, ma anche di quella americana che lo ha definito prorompente e violento al punto da offuscare l’operato di Quentin Tarantino. A testimoniare lo straordinario successo planetario ottenuto dal film, Gans of Wasseypur, che già nel titolo rievoca un altro successo internazionale, il Gangs of New York di Scorsese, dopo essere stato presentato a Cannes e al River to River di Firenze approderà anche al delizioso e importantissimo Sundance Festival che si terrà nel Gennaio 2013.

Armati fino ai denti, accecati dal desiderio di vendetta, di rivincita e sopraffazione, sullo sfondo di un’India silenziosa, quasi apparentemente inesistente, i protagonisti vengono strutturati secondo il più classico ritratto cinematografico possibile del gangstar avido di potere, ligio all’onore e in questo caso anche al rispetto e alla preservazione del potere familiare, ma con uno sguardo sempre ironico e appassionato in grado così di smorzare i toni più duri e “testosteronici” del film. Con un omaggio o un non troppo velato sguardo alla cinematografia di Sergio Leone, di Tarantino e di tanti altri grandi registi di fama mondiale, Gangs of Wasseypur racconta lo scontro tra due famiglie di origine musulmana in lotta per tre generazioni. Nella prima parte un narratore onnisciente, che sopravviverà alle vicende di tutto il film, conduce gli spettatori attraverso un racconto sviluppato su due livelli temporali distinti. Dopo essere stato spodestato da una gang che controlla le miniere locali, Shahid Khan cade definitivamente in disgrazia e sarà il figlio, una volta diventato adulto, comicamente diviso tra l’amore per due donne, presenza in forte minoranza nel film, a giurare vendetta ai nemici di suo padre e promettendo a se stesso di prendere il controllo della città di Wasseypur.

Non c’è connotazione politica o religiosa a fare da discriminante nel film, è infatti il narratore per primo a spiegare che ciò che anima lo sconto tra le due famiglie musulmane non sono le differenze religiose, ma la sete di potere e violenza. Il racconto di Gangs Of Wasseypur appare forse un po’ asfittico, ma nonostante ciò il rigoglio di colori, le musiche ritmate e i profili immorali e violenti dei suoi personaggi permettono al film di catturare gli spettatori. Agli amanti di Bollywood il consiglio è di non perdere quello che senza dubbio si presenta ed è a tutti gli effetti, uno dei film più completi e più applauditi degli ultimi anni; ai meno esperti o semplicemente ai curiosi il consiglio è quello di non perderlo comunque; Gans of Wasseypur ha quanto di più caratteristico possa avere la cinematografia indiana, con l’aggiunta di alcuni particolari violenti, nel linguaggio quanto nelle scene, che ne hanno fatto un’assoluta novità nel panorama di un Bollywood, sempre storicamente parco nel mostrare scene di violenza o effusioni amorose. Le proiezioni al Cinema Trevi di Roma riprenderanno questo pomeriggio con una prima proiezione alle 18, del corto e del documentario vincitori del festival e a seguire, alle 20.45, la proiezione del lungometraggio vincitore. Domenica 16 invece sarà la volta della seconda parte di Gangs Of Wasseypur, decisamente più romantica e musicata della prima.

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By Giulia Sbaffi

Storica in erba e appassionata cinefila, ha fatto della scrittura una passione e qualcosa di più.

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