Un cantautore tra i più indefinibili e controversi in circolazione, con la sua capacità assolutamente unica di combinare diversi modi e mondi espressivi con un piglio che riesce ad essere – questa la sua magia – tanto apparentemente svagato quanto sensuale, tanto kitsch quanto in realtà raffinatissimo. Questo è Sebastien, esordito agli inizi del nuovo millennio sotto l’ala protettrice degli Air, che lo hanno voluto fortemente come open act nel tour che accompagnava l’uscita di 10.000 Hz. Nel corso degli anni e col susseguirsi di numerosi album – ultimo dei quali My God Is Blue del 2012 – l’eccentrico ed esilarante artista è divenuto progressivamente un peronaggio di culto non solamente per la propria verve compositiva, ma anche per la sua figura quasi iconica di rockstar decadente. I suoi orizzonti sonori sono caratterizzati da dimensioni cosmiche anni ’70 e rifrazioni dance legate alla disco; incroci strani fra atmosfere da colonna sonora B-movie e chanson francaise. L’universo di Sebastien Tellier è olistico.