Stonewall, il dramma di Roland Emmerich sulle origini del movimento gay

In attesa di lanciare Independence Day – Rigenerazione, Roland Emmerich si prende una pausa dai disaster movie con Stonewall, il film sulla rivolta lgbt del 28 giugno 1969; un importante momento storico portato al cinema nel 1995 da Nigel Finch e aggiornato in chiave pop dal regista di 2012 attraverso l’emozionante storia di Danny Winters (Jeremy Irvine), un giovane ragazzo che, ripudiato dalla famiglia perché omosessuale, si ritrova catapultato nel Greenwich Village di New York. Il travestito Ray (Jonny Beauchamp) e l’attivista moderato Trevor (Jonathan Rhys-Meyers), tra omaggi a Judy Garland e ribellioni ai soprusi della polizia, lo introducono nello Stonewall Inn, il celebre locale gay dove avrà inizio la rivolta.

stonewall centro

I gay vengono classificati come mentalmente malati”. Con queste parole si apre Stonewall, l’incursione nel dramma di Roland Emmerich che racconta la lotta che ha dato origine al movimento gay; una serie di scontri tra gruppi di omosessuali e la polizia di New York esplosa il 28 giugno del 1969. Abbandonata la pretesa documentaristica, Emmerich firma un’opera patinata e impersonale che, nei colori sgargianti e nelle sfumature pop, ricorda il cinema di Baz Luhrmann. La confezione impeccabile non crea però la giusta dimensione per raccontare una storia profondamente drammatica e toccante. Emmerich è un regista che sa costruire alcune delle sequenze più complicate della storia del cinema ma è anche un autore freddo e distaccato; una debolezza che lo rende inadatto a narrare vicende che avrebbero avuto bisogno di coinvolgimento ed emozioni per risultare convincenti. Il problema principale non è però la regia di Emmerich ma la sceneggiatura di Jon Robin Baitz, accattivante nel porre le premesse dei moti e introdurre i personaggi ma debole nel raccontare la rivolta vera e propria, sintetizzata in 20 minuti di puro caos. Secondo una parte della critica Stonewall presenta inoltre il problema del whitewashing: nella realtà i protagonisti appartenevano a minoranze etniche mentre nel film è il personaggio immaginario di Danny Winters a scagliare il mattone che darà inizio alla rivolta. Stonewall è così un’opera da ricordare per l’emozionante performance di Jonny Beauchamp, che abbiamo apprezzato nelle vesti di Angelique in Penny Dreadful, e per il fragile tentativo di Emmerich di allontanarsi dal genere che lo ha reso il re del blockbuster hollywoodiano.

Stonewall verrà distribuito da Adler Entertainment in tutti i cinema italiani il 5 maggio 2016.

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