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Super Mario Bros – Il Film: tutte le migliori citazioni al videogioco

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Una scena da Super Mario Bros - Il Film (fonte: IMDB)

Una scena da Super Mario Bros – Il Film (fonte: IMDB)

Il film dedicato a Super Mario Bros. ha frantumato ogni record di incasso (per un’opera di animazione) nel giro di una sola settimana di programmazione. Ovviamente, però, molto del suo successo lo si deve al grande amore di milioni di appassionati per il videogioco originale, che nell’adattamento cinematografico viene citato e richiamato spessissimo. 

L’adattamento animato di Super Mario Bros, nato dalla collaborazione tra Illumination, Nintendo e Universal, ha incassato ben 400 milioni di dollari nella sua prima settimana di uscita, frantumando ogni record e segnando il miglior esordio nella storia del cinema d’animazione.

Pauline e Mario nel gioco Super Mario Odyssey (fonte: Nintendo)

Pauline e Mario nel gioco Super Mario Odyssey (fonte: Nintendo)

Chris Meledandri, CEO di Illumination, e Shigeru Miyamoto, creatore del gioco Super Mario Bros, hanno sottolineato come il loro obiettivo fosse quello di emulare il più possibile l’esperienza del gioco, cercando di restituire le stesse soddisfazioni e lo stesso divertimento che si prova pad alla mano. Per farlo, quindi, è stato necessario citare in più punti il videogioco stesso. Ecco i migliori “easter egg” da poter scovare nel film.

Jumpman e Charles Martinet

In una delle scene iniziali del film, Charles Martinet, storico doppiatore di Mario nei videogiochi dal lontano 1991, appare in un cameo nei panni di un signore italiano di nome Giuseppe. Lo vediamo mentre è impegnato a giocare ad un cabinato arcade dal titolo “Jumpman”, che era proprio come si chiamava (all’interno del gioco Donkey Kong) l’idraulico Nintendo prima di acquisire il nome Mario.

La suoneria di Luigi

Quando Luigi riceve una chiamata per il suo primo lavoro, i fan di Nintendo di lunga data possono facilmente riconoscere la suoneria scelta, che non è altro che il suono di avvio del GameCube. Il riferimento non è casuale, dal momento che il primo spin-off in solitaria di Luigi, ovvero Luigi’s Mansion, è stato uno dei primi titoli disponibili per la console quando è stata lanciata sul mercato nel 2001.

La pizzeria Punch-Out

Il film di Super Mario è pieno zeppo di riferimenti ai giochi retrò della Nintendo e forse uno dei rimandi più di nicchia è quello alla serie di pugilato Punch-Out, che dà il nome alla pizzeria di Brooklyn in cui prima lavorava Mario (il suo ex datore di lavoro, tra l’altro, non è altro che Foreman Spike, avversario di Mario e Luigi in Wrecking Crew del 1985).

Pauline

Nel gioco arcade originale Donkey Kong, il nostro idraulico preferito doveva salvare una ragazza dalle grinfie di un gorilla fuori controllo. Ma quella ragazza non era la bionda principessa Peach che tutti noi conosciamo, bensì la bruna Pauline, scomparsa completamente dalla saga fino al capitolo del 2017 (Super Mario Odyssey) in cui ricompariva come sindaco di New Donk City. Nel film, la si vede in TV in una intervista sull’inondazione di Brooklyn.

I tanti mondi dei giochi

Mario viaggia in diversi mondi nel nuovo film e i fan dei videogiochi dovrebbero riconoscerne molti. Ci sono quelli più ovvi, come il Jungle Kingdom di Donkey Kong, la Pista Arcobaleno di Mario Kart e l’infuocato Bowser’s Castle. E poi ci sono rapide incursioni in un mondo sottomarino pieno di pesci Cheep Cheep e calamari Blooper, che assomiglia al secondo mondo del gioco Super Mario Bros. E ancora nelle pianure erbose e piene di cannoni Bob-omb di Mario 64 e nella città sabbiosa e desertica di Tostarena di Super Mario Odyssey.

Mario e Donkey Kong sulla Pista Arcobaleno (fonte: IMDB)

Mario e Donkey Kong sulla Pista Arcobaleno (fonte: IMDB)

La scorciatoia sulla Pista Arcobaleno

Come sa chiunque abbia giocato anche solo un minuto a Mario Kart, la Pista Arcobaleno è il percorso più insidioso di tutta la serie. Mario, Donkey Kong e la loro gang saltano su alcuni kart e affrontano la pista multicolore anche nel film, in cui ritroviamo una delle scorciatoie presenti nel gioco, utilizzata solo dai più esperti per migliorare il proprio tempo e superare gli avversari.

La musica originale di Super Mario Bros

In una scena ormai cult a metà del film, Bowser si cimenta nella ballata per pianoforte intitolata Peaches (ufficialmente eleggibile per la migliore canzone originale agli Oscar 2024). Dopo che Kamek interrompe la sua esibizione, Bowser chiede al Magikoopa di suonare con lui: i due cominciano così a improvvisare sul celebre Underground Theme di Super Mario Bros. Si tratta di uno dei tanti momenti in cui il film rimanda direttamente all’iconica musica originale composta da Koji Kondo.

 

Giornalista cinematografico. Fondatore del blog Stranger Than Cinema e conduttore di “HOBO - A wandering podcast about cinema”.

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I film sui loop temporali: quando la giornata si ripete | #MadVision

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I film sui loop temporali – Newscinema.it

Sono tanti i film e le serie tv che ruotano intorno al loop temporale, e non passano mai di moda. A voi piacciono?

Per la rubrica #MadVision questa volta riflettiamo sui film la cui sceneggiatura ruota intorno al loop temporale, giornate che si ripetono sempre uguali fino a quando succede qualcosa che cambia il corso degli eventi.

Questa struttura la conosciamo bene, esistono moltissimi titoli realizzati in questo modo che in un modo o nell’altro hanno conquistato pubblico e critica e sono rimasti anche nella storia del cinema come piccoli e grandi cult.

Il loop temporale al cinema

Ogni tanto esce un film fatto così e c’è chi li ama e chi li odia. Fin da piccolo ricordo che a me hanno sempre incuriosito, mi attirano istintivamente, quasi come se mi rapissero nel loro divertente vortice.

Ovviamente come per tutto, il prodotto deve essere brillante nella messa in scena, ancor di più oggi che la lista di sceneggiature simili si è ampliata parecchio. Di seguito il post che ho dedicato all’argomento sul mio profilo Instagram @Madraine8 (se ancora non mi seguite date un’occhiata e fatemi sapere che ne pensate).

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Lorenzo Usai (@madraine8)

Edge of Tomorrow, Ricomincio da Capo, Palm Springs e l’horror Auguri per la tua Morte sono solo quattro titoli che ho selezionato per poi chiedere a voi altre idee e confrontarci insieme su questo filone di storie che gioca con il tempo sovvertendo presente, passato e futuro.

Se vi va diteci i titoli che vi vengono in mente, film o serie tv, incastrati in un loop temporale nei commenti qui sotto o su Instagram e buon viaggio nel tempo!

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I 10 film da vedere almeno una volta nella vita

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Una scena de Lo Squalo (fonte: IMDB)

Una scena de Lo Squalo (fonte: IMDB) – Newscinema.it

I film da vedere almeno una volta nella vita sono quelli che, possibilmente, la vita te la cambiano, suggerendoti un nuovo modo di guardare il mondo attorno a te. Ecco quali sono, secondo noi, dieci titoli che bisogna assolutamente aver visto se si è appassionati di cinema. 

Sarebbe impossibile stilare una lista esaustiva dei film “imprescindibili”, quelli che bisogna aver visto almeno una volta nella propria vita. Inevitabilmente, i titoli scelti variano in base ai gusti e alle esperienze personali di ogni spettatore. In questo articolo, quindi, tentiamo in maniera assolutamente parziale di suggerirne dieci da poter inserire nella propria “bucket list”.

Metropolis

Il più grande film di fantascienza della sua era. Alla sua uscita, Metropolis sconcertò il pubblico, diventando poi un’opera  d’impatto inesauribile sull’intera storia del cinema. Fantasia distopica su un mondo verticalmente diviso, l’avveniristica città dell’intelletto e del potere e il sottosuolo della forza lavoro, Metropolis è un capolavoro che trascende il proprio mai risolto messaggio sociale: rivoluzione o conciliazione?

Una scena di Metropolis (fonte: IMDB)

Una scena di Metropolis (fonte: IMDB) – Newscinema.it

Lo Squalo

Quello di Spielberg è stato il primo grande film girato in mare aperto e, di conseguenza, con una produzione travagliata e complicatissima, superando il budget e i tempi di lavorazione previsti anche a causa delle difficoltà tecniche che la storia prevedeva. Nonostante ciò, è stato il prototipo del blockbuster estivo, considerato uno spartiacque nella storia del cinema e come un momento di svolta per l’avvento della Nuova Hollywood.

L’estate di Kikujiro

Non c’è forse film migliore di quello di Takeshi Kitano per avvicinarsi con grazia a quell’umorismo a noi (occidentali) sconosciuto del cinema giapponese, alla sua peculiare visione del mondo e delle relazioni tra persone. Ne L’estate di Kikujiro emerge una forma di tenerezza impossibile da spiegare a parole e tutta contenuta nella rivelazione finale. Più che un film, un’epifania.

I 400 colpi

«Quello di Truffaut è il film più arrogante, più orgoglioso, più testardo, più ostinato, in due parole, il film più libero del mondo. Moralmente parlando. E anche esteticamente». Così scriveva Jean-Luc Godard, commentando I 400 Colpi. Un inno alla libertà, ai sogni, alle illusioni e anche all’innocenza rubata di una adolescenza che a stento fatica ad affacciarsi all’età adulta.

Scena del film Il Monello (fonte: IMDB)

Scena del film Il Monello (fonte: IMDB) – Newscinema.it

Il Monello

Poco più di un secolo ci divide dal capolavoro eterno con cui Charlie Chaplin, per la prima volta, fece ridere e piangere gli spettatori di tutto il mondo, mescolando farsa e poesia, melodramma e comicità slapstick, e raccontando la condizione umana e i sentimenti più profondi attraverso la storia di un bambino abbandonato e di una famiglia reinventata.

Otto e Mezzo

Al suo ottavo film e mezzo, Federico Fellini realizza un potente autoritratto, privo di reticenze, specchiandosi in un regista sorpreso da un’improvvisa crisi creativa, in preda a visioni fantasmatiche del passato e in balia dei rimorsi derivanti dalla sua contraddittoria vita privata. Sarebbe diventata la pietra angolare di tutto quel cinema che vuole raccontare sé stesso e il modello di riferimento per tutti i grandi registi che hanno voluto, ad un certo punto della loro carriera, parlare di loro e del loro lavoro.

Akira

Katsuhiro Otomo scrive e dirige adattando il suo manga omonimo e realizza uno dei più importanti lungometraggi anime di sempre, acclamato manifesto dell’immaginario cyberpunk anni Ottanta, emblematico del binomio carne/metallo, della visionarietà fantascientifica del genere. Da solo trasformò il cinema animato giapponese in un prodotto buono per l’occidente, il primo del suo tipo ad essere distribuito in sala.

Una Separazione

Vincitore dell’Oscar 2012 per il miglior film straniero e dell’Orso d’Oro alla Berlinale, è il film più maturo di colui che viene indicato come il più rilevante cineasta iraniano contemporaneo: Asghar Farhadi. Un film che colpisce, prima di tutto, per una nuova grana stilistica, per complessità narrativa, per limpidezza formale e per il racconto senza sconti di un conflitto familiare che incrocia lo spirito del tempo di un intero Paese.

Sylvester Stallone in Rocky (fonte: IMDB)

Sylvester Stallone in Rocky (fonte: IMDB) – Newscinema.it

Rocky

Cambiare la propria vita è possibile. Sempre. È l’ideale americano fondamentale che Rocky racconta meglio di tutti. Un pugile di quart’ordine si prepara ad un grande incontro attraverso una volontà di ferro e un’obiettivo per il quale sacrificare tutto il resto. Quella scritta da Sylvester Stallone sarà per i decenni a seguire il prototipo delle storie che vogliono raccontare la strada per il successo e il percorso da seguire per cambiare sé stessi e diventare migliori.

Persona

«Sento che con Persona – e più tardi con Sussurri e Grida – sono giunto al massimo a cui posso arrivare, e che in tutta libertà tocco segreti senza parole, che solo la cinematografia può mettere in risalto». Parola di Ingmar Bergman, uno dei più grandi artisti del Novecento, autore di una filmografia che è una gigantesca opera inesauribile: tornare ai suoi film, anche quelli che credevamo di conoscere meglio, vuol dire scoprire ogni volta qualcosa che non avevamo saputo vedere, che non avevamo saputo ascoltare.

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5 film che al cinema sono stati un disastro e su Netflix hanno avuto un enorme successo

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Una scena del film Lanterna Verde (fonte: IMDB)

Una scena del film Lanterna Verde (fonte: IMDB)

Nell’affollato catalogo Netflix ci sono alcuni titoli che, per ragioni spesso inspiegabili, sono diventati dei veri e propri campioni di streaming nonostante la loro discutibile qualità.

Film che sono arrivati in sala ottenendo recensioni terribili e scarsi risultati al botteghino ma che, una volta sbarcati sulla piattaforma online, sono stati visti da milioni di persone in tutto il mondo.

Dal luglio del 2021, Netflix ha reso disponibile un sito su cui chiunque, abbonato e non abbonato, può consultare i film e gli show più popolari del servizio negli Stati Uniti e in tutto il mondo.

La maggior parte di questi titoli sono prodotti dalla stessa Netflix, come Stranger Things, Glass Onion: A Knives Out Mystery, Wednesday, The Irishman, Bridgerton e Pinocchio di Guillermo del Toro. Ma anche ora che Netflix sforna regolarmente decine di ore di contenuti originali ogni mese, la società si affida spesso a contenuti concessi in licenza da studi esterni per coprire un grande segmento del loro catalogo. Tra questi, ci sono alcuni film disastrosi che, per motivi spesso ignoti, si sono rivelati dei grandi successi (almeno a livello di riproduzioni) sulla piattaforma di streaming. Scopriamo quali.

Jeff Bridges e Ryan Reynolds in R.I.P.D. (fonte: IMDB)

Jeff Bridges e Ryan Reynolds in R.I.P.D. (fonte: IMDB)

Lanterna Verde

All’epoca della sua uscita il film diretto da Martin Campbell ricevette quasi esclusivamente recensioni negative, ottenendo un punteggio tutt’altro che lusinghiero di 39 su 100 sull’aggregatore Metacritic. Proprio a causa dello scarso successo, Ryan Reynolds ha affermato di non volere più tornare a lavorare sul personaggio, escludendo un suo coinvolgimento futuro per un possibile reboot. Nonostante ciò, il film è stato visto da tantissime persone una volta che è stato reso disponibile su Netflix. Sarà bastato questo tardivo riconoscimento (almeno per il personaggio) a far cambiare idea al suo protagonista?

Mother’s Day

Dopo Pretty Woman, Appuntamento con l’amore e Capodanno a New York, Garry Marshall, specialista del genere, firmò un’altra sfilata di cuori ardenti e una galleria di star (Julia Roberts, Jennifer Aniston, Kate Hudson, Jason Sudeikis, Jennifer Garner, Héctor Elizondo, Robert Pine). Sarebbe stato il suo ultimo film da regista prima della sua morte. Anche in questo caso Mother’s Day è stato distrutto dalla critica e snobbato dagli spettatori in sala, per poi ottenere una seconda vita sulla piattaforma streaming.

R.I.P.D.

Il film tratto dall’omonimo fumetto ideato da Peter M. Lenkov e pubblicato dalla Dark Horse Comics è stato un flop clamoroso botteghino, incassando 78 milioni di dollari a fronte di un budget di 130 milioni, ed è stato accolto con recensioni negative. Nonostante ciò, forse grazie al carisma e alla popolarità dei suoi due attori protagonisti, ovvero Jeff Bridges e Ryan Reynolds, è stato riscoperto da milioni di persone in streaming. Al punto che nel novembre 2022 è stato persino prodotto un prequel direct-to-DVD, senza però i due attori principali.

Matt Damon in Elysium (fonte: IMDB)

Matt Damon in Elysium (fonte: IMDB)

Elysium

Dopo che District 9 si rivelò un grandissimo successo a sorpresa, Sony decise di finanziare con più di 100 milioni di dollari il successivo film del regista Neill Blomkamp, per permettergli di espandere le sue audaci visioni fantascientifiche a proporzioni epiche. Il risultato, però, non incontrò le aspettative dei fan, con risultati tiepidi al box-office. Ma i curiosi fan di Blomkamp (e probabilmente anche alcuni curiosi fan di Matt Damon) si sono riversati su Elysium quando è apparso su Netflix qualche anno fa. Se Netflix dovesse dare il via libera ad un seguito del film, ora sapere il perché.

Kick-Ass 2

A fronte di un budget di 28 milioni di dollari, nel primo weekend di distribuzione Kick-Ass 2 venne proiettato in tremila sale statunitensi, generando un incasso pari a 13 milioni di dollari. L’incasso totale del film è stato di 60 milioni, di cui 29 provenienti dai botteghini statunitensi. Sicuramente non un “flop”, ma neanche il successo che in molti si aspettavano. Nonostante ciò, il film è stato a lungo uno dei più visti in streaming su Netflix, forse anche grazie alla presenza di Jim Carrey: uno degli attori più amati dagli abbonati, che non perdono l’occasione di tanto in tanto per rivedersi qualche suo vecchio film.

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