Tutto inizia nel 2149, la Terra sta morendo, il pianeta è allo stremo e la maggior parte delle specie animali e vegetali sono oramai estinte. La sola speranza di sopravvivenza per l’umanità è legata all’età primordiale, il suo futuro dipende dal passato più remoto. Alcuni scienziati infatti hanno scoperto che una frattura temporale nell’universo consente di costruire una “macchina del tempo” capace di riportare chi l’attraversa direttamente all’età preistorica. Ripercorrendo a ritroso il cammino compiuto dall’umanità nel corso dei millenni, l’uomo può avere una seconda chance per costruire un nuovo sistema di sviluppo e di vita più sostenibile e salvare il pianeta e se stesso dall’estinzione. Protagonista della serie è la famiglia Shannon che, capitanata da Jim (Jason O’Mara, Life on Mars), riesce a prendere parte ad una spedizione verso Terra Nova, la prima colonia costituita in questa meravigliosa terra primordiale, ricca di bellezza eppure ostile e piena di insidie. Al suo fianco troviamo la moglie Elisabeth (Shelley Conn), specialista in chirurgia d’urgenza che entra a far parte dell’équipe medica di Terra Nova e grazie al suo lavoro in ospedale consente alla famiglia di sistemarsi e vivere serenamente nella colonia. Con loro, il figlio diciassettenne Josh (Landon Liboiron), che appena arrivato alla base perde irrimediabilmente la testa per la bellissima e trasgressiva Skye (Allison Miller), la tenera e goffa sorella di quindici anni, Maddy (Naomi Scott), che a Terra Nova spera di poter rinascere e diventare una persona diversa e Zoe (Alana Mansour), la figlia più piccola degli Shannon, nata nella clandestinità perché ad ogni famiglia non è permesso di avere più di due figli. Al
Impossibile non trovare un paragone con dei celebri predecessori sia nell’ambito cinematografico, che in quello televisivo. Dal pilot le immagini sembrano parlare chiaro, numerose inquadrature fanno tornare alla mente le ambientazioni del recente Avatar di Cameron, ma forse per un parallelo a dir poco scontanto, non possono non saltare agli occhi anche le numerose citazioni dal colossal dello stesso Spielberg, Jurassic Park. Ma Terra Nova si pone anche l’ambizione di essere una serie fortemente imperniata di significati mitologici, quasi a voler sviluppare anche solo dalla puntata di lancio, una propria filosofia, venendo quindi inequivocabilmente ad ispirarsi alla serie probabilmente più filosofica mai trasmessa Lost. Un mondo visto dal futuro irrimediabilmente rovinato dall’uomo che convive con il miraggio di una redenzione in un paradiso terrestre con tutte le sue bellezze e con tutti i suoi pericoli. Una Pandora da incubo, una nuova isola per continuare il filo di congiunzione con Lost, dove i protagonisti si dovranno scontrare non solo con un ambiente ostile e con dei dinosauri, ma soprattutto con la più oscura dimensione dell’uomo. Girata nel Queensland in Australia, la colossale serie in 13 puntate è costata oltre 150 milioni di dollari (di cui 10 milioni solo per l’episodio pilota) e andrà in onda in 85 paesi in 21 lingue, preannunciandosi come uno dei prodotti più ambiziosi mai realizzati per la tv.
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