Jim Sturgess, che avete già visto in 21 e nell’applaudito Across the Universe, è Janusz, un giovane soldato polacco che viene ritenuto una spia dal governo comunista e rinchiuso in una prigione della Siberia, avvolta da neve, gelo e crudeltà. Il ragazzo fa amicizia con altri detenuti e una notte del 1940, decide di organizzare una fuga, che si preannuncia per nulla semplice, sia per la natura di quelle zone, estremamente impervie e impraticabili, sia per la gente che troveranno sul loro cammino, pronta ad ucciderli per la ricompensa prevista sulla cattura di un evaso. I sette prigionieri si avventurano in un viaggio insidioso e interminabile, attraverso un territorio ostile che li mette a dura prova, soprattutto quando cominciano a scarseggiare cibo e acqua, perchè i loro piani non si rivelano del tutto esatti e puntuali. Infatti, partiti con l’idea di arrivare in Mongolia per la libertà, hanno una brutta sorpresa che li porterà ben oltre, con il solo principio di non mollare ed andare avanti. Accanto a Jim Sturgess, Ed Harris, Colin Farrell, e la giovane rivelazione Saoirse Ronan (Amabili Resti, Hannah).
The Way Back è un film piacevole da seguire, con un ritmo buono e sostenuto, grandi panoramiche paesaggistiche, dialoghi corposi, situazioni interessanti e coinvolgenti, e si nota in particolare la debole presenza della colonna sonora che esalta il silenzio dei luoghi, dal deserto, alle caverne, e le alte cime delle montagne. Il regista riesce a creare un’atmosfera mistica e avvolgente in cui lo spettatore può avvertire le difficoltà e i pensieri dei diversi personaggi. Un film che scorre, seppur con alcuni momenti difficili.
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