Si è tenuta questa mattina la proiezione stampa del nuovo film di Michael Winterbottom: Trishna. Tratto dal romanzo Tess of the d’Urbervilles di Thomas Hardy, il film racconta la tragica storia di Trishna (Freida Pinto), una giovane ragazza indiana distrutta dalle conseguenze della vita e dell’amore. Dopo un terribile incidente che impossibilita suo padre a muoversi, Trishna, costretta a lavorare per mandare avanti la sua numerosa famiglia, accetta la generosa offerta del giovane Jay Singh (Riz Ahmed) di andare a lavorare in uno degli hotel di proprietà del padre. Giunta sul posto, Trishna comincia ad imparare, in un clima cordiale e sereno, i vari segreti del mestiere finchè non decide di cedere al corteggiamento di Jay Singh e spaventata dalle conseguenze del suo gesto, scappa per tornare alla sua umile vita.

Ma Jay Singh tornerà a cercare Trishna, letteralmente svanita nel nulla dopo la notte trascorsa insieme, e una volta trovata la porterà con se a Bombay, regalandole per la prima volta una vita tipicamente occidentale, fatta di scuole di danza, cene eleganti e serenità. I due trascorreranno il tempo a Bombay come una giovane coppia innamorata ma, costretti a tornare a Rajasthana a causa di un triste evento, precipiteranno in una spirale di dolore e sofferenza che sfocierà in un tragico epilogo. Dopo l’eccellente Tess di Roman Polanski, l’inglese Michael Winterbottom prova a riportare sul grande schermo il drammatico e avvincente romanzo di Thomas Hardy Tess of the d’Urbervilles, riuscendo perfettamente nell’intento. Trishna infatti non solo è un buon film che appassiona lo spettatore, coinvolgendolo psicologicamente ed emotivamente in un crescendo di tensione e violenza, ma è anche un’opera che riporta perfettamente le atmosfere e le sensazioni di un libro divenuto un caposaldo della cinematografia americana.

A dispetto di una storia poco lineare e discorsiva, Winterbottom riesce a confezionare un film coerente e dinamico, caratterizzato da un ottimo montaggio e da musiche tipicamente indiane che raccontano allo spettatore le sensazioni della povera protagonista. Per chi non ha letto il libro di Hardy, Trishna si presenterà sicuramente come un film inaspettato e difficile da seguire, in particolar modo riguardo al tragico epilogo, che spiazzerà non poco il pubblico in sala: quella che sembrava l’ennesima rivisitazione della favola di Cerentola si trasformerà improvvisamente in qualcosa di scuro, cupo e reale e il merito di questo va tanto allo scrittore Hardy quanto a Polanski e a Winterbottom, capaci di riportare sul grande schermo le sensazioni del libro. Trishna, classica donna indiana incapace di reagire ed opporsi, si dimostrerà molto più attuale e combattiva di quello che vuole dare a vedere per poi tornare proprio nel gran finale allo stereotipo classico. Jay Singh, invece, un uomo progressista, umile e sognatore, finirà per incarnare il classico stereotipo maschile indiano, divenendo un padre padrone irrispettoso nei confronti della sua donna. Freida Pinto, a dispetto di una bellezza coinvolgente, si dimostra adeguata tanto in ruoli action in blockbuster come L’alba del pianeta delle scimmie o l’imminente Immortals quanto in film di respiro più indipendente come Trishna. Riz Ahmed, già al lavoro con Winterbottom in The Road to Guantanamo, si dimostra a dir poco perfetto nei panni dell’irrazionale e altalenante Jay, caratterizzando un personaggio tanto interessante quanto complesso. Dopo l’eccellente The Road to Guantanamo Michael Winterbottom torna a confezionare un ottimo film a tratti simile ad una tragedia greca nella caratterizzazione dei personaggi e dell’epilogo, dimostrandosi uno degli autori più interessanti dell’ultimo periodo. Trishna è un film di stampo classico passionale e accattivante, da vedere e rivedere per avere uno spaccato interessante di una cultura ed una tipologia di vita totalmente diversa dalla nostra. Trishna è stato presentato oggi alle 16:30 in Sala Sinopoli.

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