Dopo un film fortemente legato all’attualità come London river del 2009, Rachid Bouchareb torna ad affrontare il passato recente della Francia con Uomini senza legge, ideale seguito di Days of Glory(2006). Qui affronta infatti gli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale, la lotta per l’indipendenza dell’Algeria, o i cosiddetti “Incidenti algerini” (1945-1962), toccando sin dall’inizio i momenti cruciali della guerra, dalle prime manifestazioni per l’indipendenza dell’Algeria del maggio del ’45 a Setif soffocate nel sangue dall’esercito occupante, agli attentati di Parigi del FLN (Fronte di Liberazione Nazionale). Ma la storia che ci racconta Bouchared (o attraverso la quale mette in scena questo affresco storico), inizia qualche anno prima in Algeria e parla di una famiglia che viene privata della propria terra dal governo francese. Tre fratelli, costretti a cambiare vita, prenderanno strade diverse per poi incontrarsi a Parigi.

uomini senza legge posterAttraverso i loro percorsi tocchiamo le tappe chiave del colonialismo francese del secolo scorso. Un epopea familiare complessa e articolata, che restituisce al lo spettatore un interessante pluralità di punti di vista. I tre protagonisti, gli stessi di Days of Glory ( compagni d’armi allora, fratelli divisi adesso), costretti all’esilio a Parigi vivranno la lotta per l’indipendenza insieme ma profondamente divisi, incarnando, se pur in modo superficiale forse, la profonda divisione del popolo algerino sulla questione dell’indipendenza. Una regia per nulla banale, seppur lenta nella prima metà del film dove fatica ad introdurre  i personaggi e si dilunga sulle loro traversie. La seconda metà del film, concentrata sulla lotta armata a Parigi e la guerra urbana tra il FLN e La Main Rouge (La Mano Rossa), gruppo di polizia segreta formato dalGenerale Grossin risulta essere, ovviamente, molto più densa e e significativa.

Il film nonostante qualche momento retorico decolla e affronta i fatti storici con cruda imparzialità. La ferocia del governo francese, implacabile, e la ceca obbedienza ad un ideale d’indipendenza , prezzo troppo caro da pagare, diventano il centro attorno al quale vivono i personaggi del film. Una riflessione sul passato mai come adesso attuale, un po’ didascalico forse all’inizio, quasi come un film televisivo, ma ben costruito.