La sezione dei film in concorso della Mostra del Cinema di Venezia regala un film grandioso ed emozionante, diretto da Stephen Frears e interpretato da un’ottima Judi Dench e un acuto Steve Coogan, autore anche della sceneggiatura, in collaborazione con Jeff Pope.
Frears, che era già stato al festival di Venezia con l’indimenticabile The Queen, torna con un film che conquista senza remore lo spettatore, facendo convivere in ogni scena il senso drammatico e l’imbattibile umorismo inglese. Lo spettatore viene investito letteralmente da un vortice di emozioni che lo portano a sorridere e piangere nello stesso momento, sia grazie alla capacità narrativa del regista, sia per una straordinaria performance della protagonista Judi Dench che riesce a dare vita al cuore e all’anima di una donna distrutta da un grande dolore, ma con una forza e una dolce ingenuità che le permettono di guardare oltre e seguire la sua fede semplice ma incredibilmente potente. Si avverte nel film la denuncia di un passato distorto della Chiesa come istituzione, avvolta dal mistero e da bugie e omissioni, ma non c’è un giudizio di quanto avvenuto, ma un appello per non far accadere più nulla di simile in futuro. Frears dà voce ad una storia emozionante che doveva essere raccontata, in cui sono protagonisti il tema del perdono, dell’amore e della compassione. Il film più bello degli ultimi dieci anni, coinvolgente, commovente e divertente, che sorprende scena dopo scena mantenendo un ritmo dinamico e frizzante.
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