Venezia 70°: Still Life, la recensione

Abbiamo visto in occasione della 70°edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il nuovo emozionante film di Uberto Pasolini: Still Life. Interpretato da Eddie Marsan, Joanne Froggatt, Karen Drury e Andrew Buchan Still Life racconta la storia di John May (Eddie Marsan), un funzionario comunale il cui compito consiste nel rintracciare i parenti più prossimi delle persone morte in solitudine. Meticoloso e metodico John si impegna ogni volta con tutto se stesso per regalare il miglior funerale alle persone scomparse senza affetti e quando non riesce a trovare un parente o un amico disposto a presenziare, partecipa alla cerimonia scrivendo il discorso e scegliendo la musica più adatta. Non importa se si tratti di un’ anziana signora legata solo al suo gatto o un vecchio ubriacone. John ama il suo lavoro e ama regalare un ultimo momento ai suoi “clienti”. Quando gli si presenta però un ultimo caso particolarmente complesso, John comincia un nuovo viaggio, un viaggio che lo porta alla riscoperta di se stesso. Cambia le sue abitudini, conosce nuove persone e finalmente si innamora. Ma quello che doveva essere semplicemente il suo ultimo lavoro si trasformerà in qualcosa di più, che lo ricompenserà di tutto l’amore che ha impiegato in ogni caso.

6222-Still_Life_8A distanza di cinque anni da Machan Uberto Pasolini torna a scrivere, produrre e dirigere Still Life, un brillante film ricco di contenuti ed emozioni che conquista dal primo all’ultimo minuto di proiezione. Accompagnato dalle nostalgiche note di Rachel Portman, Still Life racconta la triste storia di un piccolo uomo, John May, banale nell’aspetto e noioso in tutte le sue meticolose abitudini. Solo e senza amici John si sforza di aiutare tutte quelle persone scomparse senza affetti per regalare loro un’ultima giornata piena di amore. Interpretato dallo spettacolare Eddie Marsan, John May conquista il pubblico per la sua semplicità e dolcezza. E’ un fallito disprezzato da tutto e tutti, perfino dai preti che predicano la messa. Eppure John ha il buon cuore di preoccuparsi anche di quelle persone che oramai non ci sono più. Dopo anni e anni di ottime produzioni Uberto Pasolini dirige la sua opera più completa, un brillante affresco di una vita solitaria e avvilente che capitola nell’amaro. Un amaro che però non ferisce come American Beauty, ma emoziona e commuove. Non è facile rimanere impassibili di fronte al finale di Still Life perché Pasolini con la grazia di un artista riesce a suonare le corde del cuore, regalando uno dei momenti più malinconici ed emozionanti di questa 70°edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Qualora voleste rivivere le sensazioni di Six Feet Under non perdetevi Still Life, il nuovo incredibile film di Uberto Pasolini.