L’iconico protagonista del cinema internazionale Al Pacino è presente alla Mostra del Cinema di Venezia con ben due film. Uno di questi è The Humbling di Barry Levinson, presentato nella sezione Fuori Concorso del festival. Il regista di capolavori come Sleepers e Donnie Brasco racconta la storia di Simon Axler, un attore che ha deciso di stare lontano dai riflettori e dal palcoscenico per sempre, a causa di una brutta depressione che lo porta a combattere con se stesso, diviso tra la vita reale e la finzione scenica.
Ispirato al romanzo di Philip Roth, The Humbling è una storia di sentimenti umani che scava nell’anima tormentata e conflittuale del protagonista, un uomo che non crede più nel suo mestiere, nella sua identità professionale alla quale ha dedicato tutta la vita, avendo in cambio un insieme di paure, fobie e sconfitte. Non riesce a reinventarsi e si sente un fallito, ma l’arrivo della giovane Pegeen gli fa riscoprire alcuni lati di lui ormai sepolti, ma la serenità e l’amarezza corrono parallele in un primo momento, per poi scontrarsi bruscamente nel finale del film. Lo stile della regia di Levinson è ripensato in una chiave più sperimentale, e dà spazio ad inquadrature dove l’inquietante e gli ambienti interni hanno la migliore. La sceneggiatura è a tratti ripetitiva, denunciando la necessità di una scrematura dello script.