Girato a Dolbeau-Mistassini, Québec del Nord, città familiare al regista, la storia vede Marcel Lévesque (Gilbert Sicotte), un venditore d’auto perspicace e di talento, vicino alla pensione, che porta avanti la sue esistenza sorretto soltanto da tre cose, il suo lavoro, sua figlia Maryse (Nathalie Cavezzali) e suo nipote Antoine (Jérémy Tessier). È stato venditore del mese per anni nella concessionaria dove ha trascorso la sua intera carriera, in una città industriale in decadenza, nelle pareti del suo ufficio, ha appeso con ingenuo orgoglio le targhe al merito per qualche auto venduta in più rispetto ai colleghi. Durante un lunghissimo inverno, la cartiera è di nuovo in fase di licenziamento, ma Marcel ha soltanto una cosa in mente, far si che la sua amata Detroit (il posto di lavoro) superi la sua cattiva sorte. Poi, un giorno, incontra François Paradis (Jean-François Boudreau), un operaio licenziato dalla fabbrica, anch’egli entrerà per forze di cose, a far parte degli altalenanti drammi che si alternano uno dopo l’altro, nell’esistenza del personaggio, portato però a dare prova della sua intramontabile umanità, messa certo a dura prova dalle circostanze.
Un film che tratta di alienazione, senso di colpa, di religione e commercio d’auto con lo spettro della crisi economica che fa da sfondo, tutte tematiche accostate con semplicità e coerenza, senza la pretesa di inscenare drammi per suscitare qualsivoglia facile lacrima agli occhi dello spettatore. Sperando di vederlo presto distribuito anche nei circuiti italiani, auspichiamo possa essere aiutato dalla Giuria del Festival per ricevere maggiore visibilità anche all’interno del mercato di distribuzione.
Il trailer: