Giunto alla trentesima edizione, il Festival del cinema documentario di Bellaria, lungi dal dimostrare la propria età, si dimostra, come ha fatto nelle ultime edizioni, una vetrina molto speciale della cinematografia indipendente internazionale. Il programma di questa edizione, presentato venerdì alla Casa del Cinema dal direttore artistico Fabio Toncelli, prevede due concorsi principali: il primo, Italia DOC, che vedrà una selezione di sei film italiani (tra i quali spicca la presenza di Mare chiuso di Stefano Liberti e Andrea Segre), a cui se ne aggiungeranno altri sei che il comitato di selezione sta vagliando in questi giorni. Il secondo, Radio DOC, è un concorso, inaugurato la passa stagione, sul radio documentario, accompagnato da una rassegna in cui verrà presentato Gould, Shoenberg e l’informazione overload, serie di audio inediti di Glenn Gould, da ascoltare rigorosamente nel buio della sala cinematografica.
Questo particolare sposalizio tra cinema e radio, vede anche la collaborazione, come parter della manifestazione, della trasmissione di radio due Il ruggito del coniglio, che trasmetterà in diretta da Bellaria il primo di giugno. Tra le collaborazioni da segnalare, quella con un altro festival, affine per spirito, regione e periodo, il Biografilm di Bologna, con cui condividono alcuni titoli della sezione Panorama Internazionale. Un lavoro di sinergie tra festival molto raro in Italia, ed estremamente utile alla circolazione e diffusione di un cinema indipendente sempre più invisibile.
Questa edizione, in oltre, premierà la carriera Toni Servillo con il premio Casa Rossa.