Per entrare a far parte del rigido ed esclusivo olimpo della cucina francese, bisogna avere dedizione, tenacia, passione, ma soprattutto talento. Tutte qualità che il giovane Jacky Bonnot (Michaël Youn) possiede, ma che, per sorte avversa, non ha mai avuto occasione di mettere a frutto. Tutto questo cambia quando, dopo essere stato licenziato dall’ennesimo ristorante, incontra il grande Alexandre Lagarde (Jean Reno), cuoco di grande fama, che ha perso il piacere per le piccole cose, e rischia di perdere i propri ristoranti se non proporrà qualcosa di nuovo per il prossimo menù.

Una commedia leggera, con tanti ingredienti giusti, messi al posto sbagliato. Una ricetta eseguita maldestramente, che può alleggerire una serata noiosa, ma che fatica a strappare risate autentiche. Il film procede di sketch in sketch, in maniera stantia e prevedibile, fino a culminare nella scena cult, inutile e banale, del “ristorante giapponese”. Una farsa mal congenita purtroppo, che sfrutta a stento due attori che, nonostante tutto riescono a riempire lo schermo e a regalare alcuni momenti di divertimento fugace.

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