“Il mio primo incontro con il cinema orientale è stato da bambino quando in tv c’erano solo due canali e ho visto I Sette Samurai di Kurosawa. Lo seguiva tutta la famiglia, commentando il film in dialetto veneto” ha raccontato il giornalista e critico Giorgio Pacinali in apertura della conferenza stampa di presentazione della sedicesima edizione del Far East Film Festival di Udine, per sottolineare che a volte “l’offerta crea la domanda“, come è avvenuto per questo festival dedicato al cinema orientale ormai da molti anni.
Uno dei temi del festival è la celebrazione di Hong Kong che sembra intrappolata dai confini, e deve confrontarsi con il mercato della Cina, sembra perdere la sua cultura. La selezione dei film proveniente da Hong Kong è una delle più importanti di questa edizione del festival. Il Far East Film è un festival di cinema contemporaneo che offre una selezione della migliore produzione cinematografica asiatica, dai blockbuster ai cult movies, fino a presentare alcuni artisti emergenti. “Il Far East vuole mettere a fuoco l’intero arco della produzione asiatica, sia colto sia quello più popolare. C’è un ritorno del thriller e dell’ action, attraversati anche da un tema di attualità: i social network. Le civiltà asiatiche mostrano maggiormente come i vari social siano diventati parte integrante della nostra vita (per es. il film The Snow White Murder Case di Yoshihiro Nakamura parla di un omicidio con trame e sottotrame sul web, o Be My Baby, un film che sembra claustrofobico poiché si svolge in un piccolo appartamento,ma non lo è perché i personaggi sono sempre connessi con il cellulare e creano un cerchio ideale fuori dalla ristrettezza dell’ambiente fisico). Tra gli ospiti più attesi del festival inoltre è atteso Fruit Chan che presenta il suo film The Midnight After, unna commedia horror-surreale eccentrica che racconta l’ossessione di Hong Kong per la “data di scadenza“, e sarà il protagonista di un incontro con Marco Muller la prima domenica del festival 27 Aprile. Poi presenti anche due vere dive del cinema orientale, come Sandra Ng protagonista di Golden Chickensss, una commedia sulla prostituzione remake di Golden Chicken.
Interessanti poi due grandi novità nel Far East Film Festival, come la sezione dei Documentari, che include 4 film tra cui The Search of Weng Weng che cerca di ricostruire la vita di un nano campione di karate che era considerato il James Bond delle Filippine, o Hello Orchestra che racconta di alcuni bambini svantaggiati che suonano musica classica. E poi la sezione dei Classici restaurati in 2k. Un film fondamentale è il giapponese Good Morning di Yasujiro Ozu, uno di sei capolavori del regista, che poi saranno distribuiti nelle sale grazie alla Tucker Film. “Ozu è l’incrocio di un’astrazione geometrica affascinante e la capacità di inserire umanità nelle storie. Astrazione e concretezza umana. Questo è un film di bambini che mostra perfettamente questo incrocio” ha sottolineato Giorgio Pacinali.
Come gli altri anni, il Far East Film Festival coglie l’occasione anche per animare la città di Udine, che, come afferma la Direttrice “si tingerà di giallo” e sono oltre 60 le attività previste in vari luoghi della città. Come sottolinea la sigla del festival di quest’anno “siamo di questa terra ma guardiamo lontano“.