FEFF: All about my wife, cosa faresti per liberarti da una moglie rompiscatole?

Quest’anno il Far East Film Festival lascia molto spazio alla commedia e, in diverse forme, il sorriso e il divertimento invadono ogni giorno il Teatro Nuovo di Udine. Oggi è stata la volta di All About my Wife, una delle commedie romantiche in concorso per la Corea del Sud, diretta da Min Kyu-Dong, che racconta una storia adorabile ed emozionante, percorsa da una buona dose di humour.

Jung-In e Doo-Hyun si incontrano per caso tra le strade di Nagoya, in Giappone e nasce subito una storia d’amore che dura per ben sette anni. I due si sposano, ma dopo un po’ di anni di convivenza l’amore sembra essere stato inghiottito dalle isterie e stupide paranoie di Jung-In che portano il marito sull’orlo di una crisi di nervi. Quella ragazza timida e adorabile che ha conosciuto in quella particolare giornata scossa dal terremoto si è trasformata in una moglie rompiscatole e imbarazzante, che non perde occasione per metterlo in difficoltà, stressarlo e farlo impazzire. L’unica soluzione per Doo-Hyun è farsi trasferire per lavoro in un posto lontano, ma la donna lo raggiunge a sopresa anche lì. Il vicino di casa della nuova abitazione è Sung-Ki, un inguaribile Casanova che ogni giorno deve scappare da una folla di donne in fila davanti alla sua porta. Quale occasione migliore per Doo-Hyun? Chiede a Sung-Ki di sedurre la moglie per poter avere finalmente la scusa di divorziare e liberarsi dalla sua presenza invadente e pesante. Ma, come dice il detto: “Ti accorgi dell’importanza di una cosa quando non la possiedi più”.

All About My Wife rientra nello schema della classica commedia romantica che fa sognare, divertire ma anche riflettere sui diversi sentimenti dell’essere umano. Viene raccontata una storia d’amore, con i suoi alti e bassi e il graduale cambiamento dei due innamorati che vedono il loro rapporto sgretolarsi a causa della mancanza di comunicazione e di attenzione l’uno verso l’altro. Jung-In ha un disperato bisogno di sentirsi amata e indossa la maschera di donna insopportabile, costringendo Doo-Hyun a non desiderare altro che allontanarsi da lei il più presto possibile. La sceneggiatura è brillante e produce un ritmo dinamico e coinvolgente, che trasporta lo spettatore tra sorrisi e momenti di dolce commozione. Infatti, se l’idea di base ha le sue radici nella commedia, la scelta del regista è di introdurre qua e là leggeri veli di drammaticità, che sfiorano la storia ma non la intaccano. Non mancano gag esilaranti e a tratti folli e tutti i personaggi del cast sono estremamente convincenti e adatti ai propri ruoli. La Corea del Sud porta al FEFF 2013 una commedia che non ha nulla da invidiare al mercato americano che, molto probabilmente, acquisterà presto i diritti per riproporla sul grande schermo nella sua versione.

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