Abbiamo visto in occasione della sedicesima edizione del Far East Film Festival uno dei sequel più attesi degli ultimi tempi: The Raid 2 – Berandal. Scritto, diretto e montato da Gareth Evans e interpretato da Iko Uwais The Raid 2 – Berandal continua le vicende dell’ex poliziotto Rama (Iko Uwais), questa volta alle prese con le diatribe di due delle più potenti caste mafiose, i Bangun e i Goto. Costretto a trascorrere due anni in prigione per entrare nelle grazie di Uco (Arifin Putra), il figlio del capo dei Bangun, Rama ottiene l’appoggio e il sostegno della famiglia mafiosa. Ma il pericolo è dietro l’angolo. Perché Uco, insoddisfatto del poco rilievo affidatogli dal padre, decide di allearsi con il crudele Bejo (Alex Abbad) per accendere una battaglia all’ultimo sangue tra i Bangun e i Goto e distruggere una volta e per tutte i nemici di sempre. Rama, che si era infiltrato solo per proteggere la sua famiglia, si troverà al centro della battaglia tra i Bangun e i Goto e ancora una volta lotterà con tutte le sue forze per sopravvivere.
Iko Uwais, protagonista del film e maestro della tradizionale arte marziale indonesiana Pencak Silat, realizza scene di combattimento talmente adrenaliniche da togliere il fiato più volte al pubblico in sala e alcune scelte gore di Evans e alcuni bizzarri personaggi (in primis la ragazza muta armata di martelli) ricordano il Quentin Tarantino di Kill Bill. Il finale aperto del film lascia spazio ad un probabile terzo capitolo della serie The Raid. E questo incredibile, avvincente e adrenalinico secondo capitolo ci lascia con la voglia di vedere ancora Rama in azione. Caratteristica che fa di The Raid 2 uno di quei pochi sequel in grado di superare l’originale.