GFF 2012: Freeway, un Fast and Furious nella periferia francese

Tra i lungometraggi della sezione Generator +18 abbiamo visto Freeway (Voie Rapide), film francese diretto da Christophe Sahr. Ambientato nella periferia francese, il film racconta l’amara storia di Alex (Johan Libéreau), un ragazzo che deve dividersi tra moglie e figlia di appena un anno e la sua passione sfrenata per le auto. Il suo rapporto con la sua Honda gialla truccata prevale su tutto il resto e lo porta ben presto in un tunnel di ipocrisia e tristezza quando, ritornando a casa investe accidentalmente un giovane ragazzo, lasciandolo in mezzo alla strada senza soccorrerlo.

Il senso di colpa comincia a divorarlo e lo trascina in un susseguirsi di problemi che rompono l’equilibrio già precario della sua vita familiare e personale. Il suo rapporto con la figlia piccola è quasi nullo e la giovane moglie, interpretata da Christa Theret, non riesce più a comprenderlo dopo l’incidente, non riesce a capire cosa lo ha cambiato e lo rende ogni giorno più cupo e freddo nei suoi confronti. Alex deve affrontare i suoi fantasmi e prendersi la responsabilità di ciò che è successo, soprattutto quando incontra la madre della vittima.  Primo lungometraggio di Sahr, Freeway è un film che sicuramente tratta una storia già vista diverse volte nel cinema americano, come il recente Rabbit Hole in cui Nicole Kidman conosce il ragazzo che aveva investito il figlio. La forza del film infatti non è sicuramente l’originalità, ma il cast convincente e il ritmo sostenuto che non perde dinamicità lungo tutto lo svolgimento della storia.  Alcune inquadrature sembrano fare il verso a film come Fast and Furious, presentando il mondo delle corse clandestine, luci e rombi di motore di auto truccate, e personaggi che sembrano non avere niente da perdere. Visione per lo più pessimista e buia di una vita sfortunata, che non riesce a trovare un po’ di luce nemmeno per un minuto, tra problemi economici e privati che avvolgono i protagonisti vorticosamente, senza lasciargli respiro fino alla fine del film. Comunque un film indipendente ben realizzato per il budget a disposizione, ma sicuramente da aggiustare in diversi punti, come i dialoghi, i personaggi di sostegno poco incisivi e una scenografia monotona e grigia.