Hugh Jackman, Oprah Winfrey e Cusack in The Butler, biopic su Eugene Allen

 

Eugene Allen
Eugene Allen

Hugh Jackman ha preso parte ad un progetto molto interessante. Si tratta della pellicola biografica dedicata a Eugene Allen, maggiordomo di colore in servizio alla Casa Bianca dal 1952 al 1986, che vide succedersi ben sei Presidenti diversi. Era già da parecchio tempo che il regista Lee Daniels, noto prima per “Shadowboxer” (2005) poi e soprattutto per “Precious” (2009) pensava a questo progetto che ora finalmente ha preso vita. Oltre al famoso attore australiano, il cast vanta stelle del calibro di John Cusack, Mila Kunis, David Oyelowo e Oprah Winfrey, riuniti sotto quest’unico film, che trae spunto da un articolo di giornale, precisamente del giornalista Wil Haygood del “Washington Post”, il quale tramite quest’inchiesta, rese pubblica e di conseguenza popolare la straordinaria vita di questo personaggio, da sempre all’ombra degli uomini del potere americano.

Nipote di schiavi della Virginia, Eugene Allen venne assunto alla Casa Bianca nel 1952 come lavapiatti, e in seguito venne assegnato alla direzione della dispensa. Ben presto, grazie alla sua efficienza conseguì una rapida e soddisfacente scalata professionale fino alla nomina a maggiordomo personale del Presidente. Nel corso di questo ruolo raggiunse l’apice della carriera, interagendo quotidianamente con i Presidenti che serviva non tardò a guadagnarsene la stima e l’amicizia personale, al punto che questi spesso e volentieri si confidavano con lui su delicate questioni sia intime che legate all’amministrazione del governo. La considerazione che si guadagnò era talmente alta che quando John Kennedy cadde assassinato nel 1963 a Dallas, ricevette un invito come ospite d’onore al suo funerale da parte della famiglia presidenziale, ma sia pur ringraziando con cortesia, preferì declinare l’offerta sostenendo di dover farsi trovare pronto a ricevere i Kennedy al loro ritorno alla Casa Bianca dalle esequie solenni, e per badare ai preparativi delle visite programmate. Accettò comunque la cravatta preferita di Kennedy offertagli dalla vedova Jacqueline.

Ormai comunemente accettato come autorevole e incisivo membro del personale della Casa Bianca, in occasione di una cena di stato fu invitato dalla first lady Nancy Reagan, moglie di Ronald, come ospite d’onore insieme alla propria consorte accanto alla coppia presidenziale. Successivamente ebbe l’opportunità di volare sull’Air Force One con Richard Nixon e di trascorrere un periodo alla residenza estiva di Camp David con Jimmy Carter. Si ritirò in pensione nel 1986, dopo aver servito otto presidenti, da allora trascorse un’esistenza molto discreta e tranquilla, rigorosamente lontana dalla stampa o da qualsivoglia forma di pubblicità, rifiutando ogni volta di pubblicare libri, di rilasciare interviste o di partecipare a importanti trasmissioni televisive. Il 31 marzo 2010, ormai novantenne e vedovo dal 2008, morì a Washington.