Da quel giorno, esse sono profondamente legate e crescono insieme, ma la vita adulta le divide: una, appartenente alla classe benestante, sposa un uomo ricco, ha alcuni figli e vive in una grande casa, aspettando ogni anno l’incontro con la sua amica, che invece si ritrova in una baracca di campagna con un marito macellaio e condizioni di vita davvero precarie. Stare lontane le rende tristi e infelici, e i pochi momenti che riescono a passare insieme sono come una boccata di ossigeno che gli permette di andare avanti. Il loro rapporto rimane vivo soprattutto grazie ad una scrittura segreta da loro utilizzata, il nu-shun, con la quale esse si scambiano messaggi scrivendo su un ventaglio bianco che qualcuno per loro recapita all’altra e viceversa.
Forse il miglior film visto negli ultimi mesi, “Il ventaglio segreto” diretto da Wayne Wang, è molto emozionante e coinvolgente, con una storia interessante e curata nei minimi particolari. Le due attrici, Vivian Wu e Gianna Jung che interpretano sia le donne del passato che le donne del presente, creano un’ottima alchimia tra di loro e con il pubblico, che si sente parte di questo legame indissolubile, fatto comunque di alti e bassi, come tutte le relazioni del mondo. Il confronto tra due epoche così diverse della Cina è suggestivo e ben costruito, fino alla scena finale che mostra le due donne del XIX secolo sullo sfondo di una Shangai metropoli del XXI secolo, con cui il regista sottolinea la differenza di storia del paese, ma comunque testimonia che gli anni passano, ma i legami e i sentimenti che legano le persone sono sempre gli stessi e bellissimi da vivere fino alla fine della vita.
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