Dopo One Mile Above, la Sud Corea ha regalato al Far East Film Festival di quest’anno un nuovo interessante film intitolato Silenced, diretto da Hwang Dong-Hyuk.  Ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto nel 2000, questo film intenso e dal forte impatto emotivo, è l’adattamento cinematografico del romanzo The Crucible (La Prova del Fuoco) di Gong Ji-Young, uno dei più famosi scrittori coreani dell’epoca contemporanea.

Pubblicato online, questo romanzo ha smosso molto le acque nel mondo del web, coinvolgendo molte persone che sono riuscite a capire di più di quello che era successo in quella scuola per bambini non udenti avvolta nella nube nera, densa di ipocrisia e perversione.  Il giovane insegnante Yung Yumi, interpretato da Gon Yoo, viene assunto in una scuola per bambini sordomuti a Muji, un villaggio coreano famoso per essere costantemente avvolto nella nebbia.  Ma, fin dai primi giorni che trascorre all’interno di quella struttura, si accorge che i bambini sono turbati da qualcosa e alcuni di loro presentano lividi e ferite molto rilevanti, che non fanno prevedere nulla di buono. Infatti un tremendo segreto si rivela ben presto, riguardo alle molestie e violenze subite da questi bambini disabili e indifesi. Inizia una crociata per far prevalere la giustizia e far condannare i colpevoli di quegli atti atroci, documentati e testimoniati dalle vittime dirette.

Silenced è un legal drama che scava nei personaggi e nel cuore della storia, ovvero la natura estrema e perversa della violenza sui bambini, calcando molto la mano fino a turbare lo spettatore con scene forti, ma necessarie per denunciare un fatto realmente accaduto, che, nonostante la chiarezza di indizi e testimonianze, non ha trovato alcuna giustizia. Il regista riesce a realizzare un film forte, potente e lacerante che non lascia tanto spazio alla fantasia e violenta anche lo spettatore, che si sente impotente e sconvolto davanti all’idea che possano accadere cose del genere tutti i giorni in qualche parte del mondo. La regia è molto curata, a partire da inquadrature originali e degne di attenzione, fino al cast estremamente convincente e talentuoso. Oltre al protagonista Gon Yoo, spaventano per la bravura il gruppo di bambini scelti per i vari ruoli del gruppo di non udenti della scuola in questione. I colori scuri prevalenti e il grigio-bianco delle ore diurne sembrano rispecchiare l’aridità e la freddezza del gruppo di carnefici e pervertiti che ha approfittato di queste piccole vittime fino all’arrivo del nuovo insegnante.

Da notare tra le scene più belle a livello tecnico e visivo, la rivolta in piazza con Gon Yoo che stringe tra le mani la foto di un bambino scomparso violentemente il giorno prima, gridando al mondo il suo dolore mentre la polizia carica sui manifestanti in un trionfo di forti getti di acqua che investono chiunque si trovi in quel luogo in quel momento. E l’inquadratura finale della sagoma nera dell’attore sullo sfondo di un poster immenso e chiaro di Muji, città della nebbia.