L’Italia e il suo commissario Montalbano dicono “addio” allo scrittore Andrea Camilleri

È un triste giorno per il mondo della letteratura italiana. All’età di 93 anni si è spento all’ospedale Santo Spirito in Roma, lo scrittore, sceneggiatore, regista, insegnante di italiano e drammaturgo Andrea Camilleri. Celebre non solo per i suoi numerosi romanzi di successo, tra i suoi fiori all’occhiello vanno citati i racconti incentrati sul personaggio del Commissario Montalbano, reso ancor più celebre nella fiction Rai da Luca Zingaretti.

Da tempo malato, le condizioni di salute dello scrittore siciliano si erano aggravate nell’ultimo mese a seguito di una caduta che gli procurò la rottura del femore. Leggendo le varie testimonianze di amici e colleghi che hanno avuto l’onore di condividere parte della vita di Camilleri, lo ricordano sempre con una sigaretta in bocca, vizio che non lo ha particolarmente aiutato in ambito salutare.

Andrea Camilleri è stato – e continuerà ad essere – uno di quei pochi scrittori in grado di avvicinare alla lettura soprattutto i giovani, ormai assuefatti dagli smartphone. La sua carriera nata a metà degli anni ’40 lo vede cimentarsi nella scrittura di romanzi ambientati nella sua amata ma affaticata Sicilia. Insieme alla carriera di scrittore, inizia a lavorare come regista teatrale tanto da venir accettato come unico allievo di regia all’Accademia Nazionale d’arte drammatica. Tra i suoi maggiori riconoscimenti, va senza dubbio citato il primato di aver portato Samuel Beckett in Italia con lo spettacolo Finale di partita al Teatro dei Satiri a Roma (1958). Dopo esser entrato tra le braccia di “mamma Rai”, diventa professore al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma e successivamente docente di regia all’Accademia nazionale d’arte drammatica a Roma. Dal 1959 sono diverse le produzioni Rai alle quali prende parte, come Le inchieste del commissario Maigret interpretato da Gino Cervi.

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Il post su Instagram di Luca Zingaretti dedicato ad Andrea Camilleri

Dopo aver dedicato buona parte della sua vita alla scrittura, con storie ambientate nella splendida ma inventata Vigata (sempre in Sicilia), nel 1994 scrive il primo romanzo poliziesco La forma dell’acqua, dando vita al personaggio del commissario Montalbano. Il successo di questa collana di libri viene accentuata grazie all’omonima fiction Rai interpretata da Luca Zingaretti. Nel corso degli anni 2000 si trova a collaborare con attori, registi e musicisti italiani quali Daniele Silvestri che lo coinvolge nel brano Lo scotch dove racconta una storia accaduta in un treno.

Il momento più difficile per lo scrittore siciliano ci fu nel 2016 a causa della cecità. Giunto alla stesura del suo centesimo libro dal titolo L’altro capo del film, si trovò costretto a dettare il testo alla sua assistente Valentina Alferj, nota per saper scrivere in “viagtese”, come dice lui.

Nel 2006 Camilleri affidò all’editore Sellerio il finale della storia di Montalbano, a patto che venisse pubblicato solo dopo la sua morte. Diciamo la verità, che non avremmo mai voluto sapere la fine di questo racconto vista la clausola voluta proprio dallo scrittore.

Dover dire addio ad un grande uomo di cultura come era Andrea Camilleri, sebbene abbia lasciato questa chicca da svelare solo dopo la sua dipartita, lascia l’amaro in bocca, per un uomo che nella vita non si è mai arreso ed è sempre andato avanti a testa alta. I funerali si terranno in forma privata e non sarà prevista alcuna camera ardente aperta al pubblico, per salutare questo grande uomo di cultura e di vita.

Maestro che la terra ti sia lieve.