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Marigold Hotel, recensione
In un’India dipinta con i colori, i suoni e le contraddizioni percepite dall’occhio di chi la scopre per la prima volta, si ritrovano sei attempati personaggi alle prese con una vacanza alquanto rocambolesca e assolutamente inaspettata. E’ questa la chiave di lettura attraverso la quale viene narrata dal regista John Madden e dal suo sceneggiatore Ol Parker, la storia interamente ispirata al romanzo di Deborah Moggach These Foolish Things. Marigold Hotel, in uscita nei cinema italiani venerdì 30 Marzo, svela fin dai primi minuti quella che è la sua più curiosa, e probabilmente unica novità : fare di un gruppo di ultrasessantenni, una categoria di personaggi spesso posta al margine della narrazione cinematografica, i protagonisti assoluti di un film dai toni freschi e dal ritmo frenetico. Il film scorre infatti nel complesso veloce, accompagnato da una colonna sonora che fondendo insieme lo stile moderno della musica pop europa e quello tradizionale della musica indiana dà ampio ritmo alle lunghe sequenze d’immagini che mostrano un paesaggio umano profondamente stereotipato e in minima parte volutamente banalizzato dallo sguardo di un gruppo di “giovinastri” occidentali alle prime armi, almeno con il subcontinente indiano!
I colori, i suoni, i sapori forti, la grande densità e ricchezza umana dell’India vengono descritti dalla voce sbalordita della narratrice, una straordinaria Judi Dench, motore trainante del film, che racconta tutti quei particolari volutamente nascosti all’occhio della cinepresa. A questo si lega l’immagine più classica e raccontata del mondo asiatico, quella delle contraddizioni sociali, delle caste e della corsa alla modernizzazione; sullo sfondo di una Jaipur confusionaria e rumorosa, si stagliano due realtà che racchiudono in sè l’immagine di un’India moderna. Un call-center pieno di giovani laureati, il cui accesso pare paradossalmente visto come un privilegio e il Marigold Hotel che rappresenta attraverso il suo manager Sonny, interpretato dall’attore bollywoodiano Dev Patel e che ricalca negli umori, nei sentimenti e nella tenacia il personaggio che ha consacrato il suo successo nel film vincitore di otto statuette, The Millionaire, una generazione giovane che cerca di rifiutare gli aspetti più costrittivi della tradizione culturale a cui appartiene, come ad esempio il matrimonio combinato, senza però abbandonare il profondo amore per la propria terra. Al contrario dei suoi fratelli che hanno deciso di recarsi in Occidente per studiare e costruirsi una carriera decisamente redditizia, Sonny decide di seguire le orme visionarie del padre, prendendo in gestione il vecchio palazzo da lui lasciatogli come sua unica eredità. Il giovane decide così di trasformalo in un hotel indirizzato ad una tipologia di clienti assolutamente particolare; il Marigold Hotel si presenta infatti, nella sua patinata e falsata brochure, come un luogo immerso in un paesaggio mozzafiato, in un palazzo regale e realizzato per accogliere chi si avvia inesorabilmente alla vecchiaia. Peccato però che del fasto illustrato dal depliant sia rimasto soltanto il paesaggio e della regalità del palazzo soltanto la polvere. Abbindolati dai toni e dalle immagini della pubblicità, i sei protagonisti si trovano così catapultati in una realtà completamente diversa da quella che avevano sognato.
Evelyn ( Judi Dench ) e Grahm, interpretato da Tom Wilkinson già attore per Madden ne Il Debito, sono gli unici due personaggi che,superando l’ostacolo delle difficoltà iniziali, riescono ad immergersi totalmente nella dimensione di quel mondo tanto diverso e lontano da quello da cui provengono. Evelyn rimasta vedova e schiacciata dai debiti contratti dal marito, trova a Jaipur il suo riscatto e la sua indipendenza, ottenendo un lavoro come consulente culturale in un call-center. Grahm invece, ritiratosi dalla Corte Suprema dove aveva lavorato in veste di giudice per oltre quarant’anni, ritorna a ripercorrere i passi della giovinezza vissuta in India, mettendosi sulle tracce di un amore mai dimenticato. Più restia ad ogni forma di contatto con il mondo che circonda l’Hotel in cui si sente reclusa è il personaggio di Mauriel, un’anziana domestica inglese dalle forti ristrettezze morali e da un accennato razzismo che si ritrova in India per sottoporsi da una semplice operazione. Bloccata da una sedia a rotelle e dal suo profondo cinismo, il personaggio interpretato da Maggie Smith, si ritrova tuttavia a superare gran parte delle sue durezze grazie al contatto con una giovane donna intoccabile;tra le due s’instaura un rapporto profondamente umano, fatto di sguardi e di parole incomprensibili. Accanto a lei nel rifuggire ogni contatto con la realtà esterna c’è Jean (Penelope Wilton) accompagnata da suo marito Douglas, il Bill Nighy di I Love Radio Rock , un uomo gentile e bonario in profonda crisi con sua moglie. A chiudere la sfilza di personaggi che si raccontano attraverso il film ci sono Carol e il simpatico Norman. Tra speedate e incontri occasionali, i due cercano di scacciare il peso opprimente della vecchiaia rincorrendo l’occasione di sentirsi amati e desiderati per un’ultima volta. Nelle due ore, forse eccessive, che accompagnano la narrazione sono tanti i temi ad essere toccati, in alcuni casi in maniera un po’ grossolana e ovvia, ma sempre con un tono ridanciano mai forzato che rende il film piacevole anche ad un pubblico di più giovani.
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Zlatan | Da Malmö alla Juventus, l’ascesa di Ibrahimovic nel biopic tratto dal libro
Sono le difficoltà incontrate da Zlatan Ibrahimovic, più che le sue vittorie sul campo da calcio, ad essere esplorate nel film tratto dall’autobiografia best-seller del campione svedese di origine slava (Io, Ibra, in Italia edito da Rizzoli). La pellicola è stata presentata in anteprima mondiale alla 16esima Festa del Cinema di Roma.
Zlatan, diretto dallo svedese Jens Sjogren, titolo originale I am Zlatan ripreso dall’edizione internazionale del libro, è un racconto di formazione focalizzato principalmente sugli ostacoli incontrati lungo il cammino verso la gloria. Seguendo i primi passi della carriera dell’attuale asso del Milan, noto fuori dal campo per il carattere da duro e la forte autostima, il film ripercorre i suoi inizi da figlio di immigrati slavi nella periferia operaia di Malmö, fino al suo contratto con la Juventus, vero punto di svolta di una carriera che lo porterà a indossare le maglie anche di Inter, Barcellona, Milan, United e PSG.
Caduta e ascesa
Prima dell’ascesa c’è però una “caduta”. La pellicola inizia con Ibra già sotto contratto con il club olandese dell’Ajax. Il problema dell’attaccante è però nei numeri con pochi gol, che gli valgono l’etichetta di “immigrato pigro”. Il suo agente, Mino Raiola, lo convincerà a vendere la sua Porsche e a concentrarsi sui suoi allenamenti, perché all’orizzonte sembra esserci la vera prima grande chiamata, quella della Juventus.
Viene difficile credere come il talento che giocava solo per sé, non passando mai la palla ai compagni e costringendo i suoi primi allenatori a tenerlo in panchina, oggi sia il leader indiscusso del suo Milan, anche se per adesso limitato al ruolo di “capo spogliatoio” secondo Tuttosport, visto l’infortunio che lo terrà fuori almeno fino agli inizi del 2023.

Alle origini di Ibra
Gli appassionati di calcio sanno per certo che Ibra, pur non potendo contribuire con gol e assist come un tempo, anche da bordocampo farà di tutto per trasmettere alla squadra la sua fame di vittorie per capovolgere l’inerzia di una gara, come testimoniato dalle telecamere fisse su di lui a San Siro. Il Milan che in queste prime giornate di Serie A è tra le quattro papabili per la vittoria, a giudicare dalle scommesse live su NetBet, subito dopo Juve e Inter, deve molto allo slancio motivazionale di Zlatan e solo continuando a guardare al film (o leggendo il libro) possiamo capire davvero come si forma il carattere impavido di Ibra. In particolare, attraverso il lungo flashback che parte dalle sue prime mosse sui campi da calcio a Malmö, si può comprendere tutta la forza interiore di questo campione. Poche persone credevano davvero in lui, ma Ibra non ha desistito e ha continua a salire di livello mostrando già doti fuori dal comune nella squadra della sua città.
Le guide che lo spronano
Nel frattempo sono due gli attori che si alternano nel ruolo per rendere realistica la crescita dello svedese, Bajraktari Andersson e Granit Rushiti. Con quest’ultimo torniamo alla quasi attualità e all’incontro con il potente direttore generale della Juve Luciano Moggi, poi, attraverso nuovi flashback veniamo di nuovo trasportati tra le periferie di Malmö, nelle case dei due genitori separati e al campo d’allenamento, tra gli echi della guerra dei Balcani e gli omaggi rimarcati a Muhammad Alì, fonte di ispirazione principale del dodici volte Guldbollen, o Pallone d’Oro svedese. Il focus si sposta sulla guida paterna: “Devi usare la critica come una forza trainante”, gli dice il padre Sefik per spronarlo a sfidare i suoi nemici, tirando sempre fuori il meglio di sé. Oggi forse Ibra non ha più bisogno di consigli e dal film capiamo meglio il perché.
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Il Signore degli anelli: Il ritorno del fantasy più amato di sempre
Sono passati poco più di vent’anni da quando il primo film di questa epica trilogia fantasy è stato proiettato nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, trovando un posto nel cuore di tutti gli appassionati di mondi fantastici abitati da creature e razze di ogni tipo.
Dopo un silenzio che dura da un bel po’ di anni, precisamente dal 2014, data in cui uscì l’ultimo film della trilogia Lo Hobbit, il mondo che J.R.R. Tolkien ha creato torna nuovamente a trasportarci nella magica Arda o Terra di Mezzo che a dir si voglia, ma questa volta non lo farà sui grandi schermi del cinema, bensì sul nostro televisore, computer o cellulare.
Il nuovo Signore degli Anelli infatti non sarà un lungometraggio, ma una vera e propria serie che verrà inserita nel catalogo di Amazon Prime Video.
Una serie con un arduo compito
Come sappiamo bene, l’universo fantasy creato dal noto scrittore è tuttora fonte di ispirazione per numerose storie, basti pensare ai vari film, fumetti e, in particolare, ai videogiochi come Dragon’s Crown e Skyrim. Molti titoli videoludici, alcuni anche molto apprezzati, sono ambientati proprio nella Terra di Mezzo, mentre è possibile scaricare giochi come Throne: Kingdom at War che si ispirano parecchio alle epiche battaglie, alle grandi città e ai fitti boschi verdi, pieni di misteri e creature inimmaginabili.
Con questa incredibile base, anche un solo passo falso potrebbe essere un enorme problema, quindi ecco cosa bisogna aspettarsi dalla serie in uscita il 2 Settembre di quest’anno.
Coerenza
L’universo che Tolkien ha creato è immenso e gestirlo all’interno di un’opera potrebbe rivelarsi un’impresa non da poco.
La storia del mondo di Arda è piena di eventi particolari avvenuti in una linea temporale veramente lunga, la serie si basa in particolare sugli eventi accaduti nella seconda era. Trovare alcuni dei personaggi della prima trilogia in una serie ambientata nella Terra di Mezzo del passato, potrebbe far (giustamente) infuriare i fan più accaniti.
Source: Pexels
Fedeltà
Le caratteristiche delle razze, l’architettura, la fauna e la flora, i personaggi più importanti, tutto deve essere il più possibile fedele all’universo narrativo. Il trailer della serie mostra delle immagini promettenti: grandi ambienti come le città o i boschi sembrano simili a quelli presenti nella prima trilogia di Peter Jackson, così come altri particolari come per esempio le armature.
Effetti speciali
Nonostante il peso degli anni si faccia sentire, La Compagnia dell’Anello mostra degli splendidi effetti speciali. Per fare un esempio, il Balrog è tutt’oggi una delle creature più belle realizzate in CGI (Computer-generated imagery). Anche sotto questo aspetto, sembra che la serie mostrerà i suoi muscoli con una computer grafica di tutto rispetto.
Per quanto riguarda la trama, dovremmo avere una storia fantasy avvincente, anche se bisognerà vedere come verrà raccontata allo spettatore. Il trailer mostra avventura, grandi battaglie e tanti altri elementi che potrebbero tenerci incollati allo schermo.
Le premesse per un’ottima serie ci sono tutte, quindi possiamo solo attendere il 2 Settembre con ansia, magari leggendo un libro o giocando a un titolo ispirati alle storie della Terra di Mezzo.
Fonte: Pexels
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Linkem & GF 2021
In occasione della nuova partnership con il Grande Fratello VIP 2021, Linkem ha lanciato un concorso a premi dal 27 settembre 2021 al 15 dicembre 2021. Si chiama “Vinci il GF VIP con Linkem” ed è aperto a clienti e non.
Per partecipare, gli utenti dovranno completare la procedura di registrazione sull’apposita landing page al seguente link, compilando i campi indicati e se saranno i fortunati vincitori dell’estrazione finale potranno vincere:
· n. 1 TV 4k 82” UHD
· n. 5 tablet Galaxy Tab S7+5g
· n. 12 Box brandizzate Linkem e GF VIP contenenti: una t-shirt, una tazza e un quaderno
Altre iniziative Linkem + GF Vip 2021
Mercoledì 27 ottobre Linkem ha fatto atterrare nella casa del GF Vip un drone con un messaggio misterioso per uno dei concorrenti, senza però conoscere né il mittente né il destinatario di questo messaggio e lasciando così i concorrenti nella curiosità più totale. Abbiamo scoperto i protagonisti del misterioso messaggio solo durante la live del venerdì successivo in prime time, quando la figlioccia di Jo Squillo, Michelle Masullo, è entrata nella casa a sorpresa regalando forti emozioni al pubblico e alla cantante milanese. Guardate la clip sul sito: https://www.linkem.com/gf-vip.
In puntata abbiamo potuto assistere alle spettacolari riprese dall’alto effettuate dal drone, trasmesse sul tablet del pilota con definizione Ultra HD. Linkem è un’azienda leader nel settore della costruzione e gestione di reti wireless a banda ultra-larga da oltre dieci anni e incoraggia lo sviluppo di servizi innovativi 5G in tutto il Paese. I clienti possono contare su una rete veloce ed efficiente, sia per strumenti di lavoro sia per le varie soluzioni di intrattenimento online.
Come le reti FWA, le reti 5G sono basate su tecnologie miste fibra – radio per abilitare in modalità wireless connessioni ad altissima velocità e con bassissima latenza in grado di supportare lo sviluppo dell’Internet of Things (IoT), ovvero la connessione in rete di migliaia di oggetti intelligenti.
Linkem ha già attivato in centinaia di comuni la sua nuova e velocissima rete 5G. Con l’offerta dedicata 5G Maxi Promo 20 Anni l’utente può fruire di una connessione internet ultraveloce fino a 1 Gigabit senza linea fissa e senza limiti di traffico a soli 19,90€ al mese per i primi 6 mesi anziché 26,90€ al mese. E con l’opzione voce Parla&Naviga può usufruire di chiamate illimitate da casa verso mobili e fissi nazionali con tecnologia VoIP senza nessun costo aggiuntivo.
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