Paura 3D, la recensione dell’horror dei Manetti Bros.

Questa volta i Manetti Bros non si sono limitati a girarci intorno, ma sono finiti con tutte le scarpe nel genere horror più puro e classico con il nuovo film Paura 3D, in sala dal 15 Giugno. Dopo il fantascientifico L’Arrivo di Wang, i due registi tornano sul grande schermo proponendo uno dei primi film italiani in 3D dopo l’ultimo Dracula di Dario Argento, presentato al Festival di Cannes conclusosi da poco. Prodotto dalla Medusa, la Dania Film con la collaborazione della Pepito Produzioni, Paura 3D racconta di tre ragazzi della periferia romana che, annoiati dalla loro vita di quartiere piatta e triste, colgono un’occasione per divertirsi e fare qualcosa di completamente nuovo e spassoso. Uno di loro, Alessandro (Domenico Diele) , meccanico che lavora in un’officina, deve sistemare l’auto di un ricco marchese ( Peppe Servillo ) che vive lì nei dintorni ed è un appassionato collezionista di auto d’epoca. Infatti in quel weekend deve partire per recarsi ad un raduno in Francia e lascia una delle sue macchine in revisione, ma dimentica nel porta oggetti le seconde chiavi della sua villa lussuosa nella campagna romana. I tre ragazzi, dopo pochi minuti di esitazione, prendono in prestito la macchina e si recano alla villa progettando una grande festa che duri tutto il weekend.

La villa offre tutto il divertimento possibile, dalla piscina, ad un giardino immenso, fino ad una ricca collezioni di chitarre, videogiochi e tanto altro; sembra il paese dei balocchi, fino a quando Simone ( Lorenzo Pedrotti) non si avventura in cantina. E l’incubo ha inizio. Nel buio di quei cunicoli scavati nel cemento si nasconde un segreto macabro e crudele, che ha il nome di Sabrina. ‘Ci sono occasioni nella vita che sarebbe meglio non cogliere‘ è proprio su questa riflessione che i Manetti Bros costruiscono una trama dinamica, fluida e ben articolata, narrando una storia che coinvolge lo spettatore fin dal primo minuto e lo trascina nell’oscurità e nell’angoscia più vera, soprattutto grazie ad una regia che fa vivere la telecamera. Quest’ultima viaggia con inquadrature oblique, dall’alto verso il basso, dai primi piani ai campi lunghi che descrivono minuziosamente l’atmosfera in cui i personaggi vivono e agiscono. Il ritmo è degno dei film di Hitchcock e Dario Argento, ai quali i Manetti non nascondono di essersi ispirati per molte scelte stilistiche e di regia.

Paura 3D è un film horror nel vero senso del termine, ma porta in alto la bandiera del cinema di genere italiano che può offrire prodotti di qualità, che non hanno nulla da invidiare al mercato internazionale. Ispirato al fatto di cronaca di Natascha Kampush, tenuta prigioniera per otto anni in Austria qualche tempo fa, questo film offre puro intrattenimento, ma anche una riflessione personale dei registi sui possibili sentimenti e pensieri che attraversano la mente e il cuore di una persona che vive un’esperienza così estrema e violenta. Francesca Cuttica nei panni di Sabrina regala la migliore performance del film dal punto di vista recitativo. Nonostante la difficoltà del ruolo che si trova ad intraprendere, riesce a trasmettere quello che deve trasmettere: ansia, terrore, ma anche compassione per la sua condizione di quell’ inevitabile inadeguatezza al mondo esterno che ormai l’ha divorata. Cresciuta con la figura di questo carceriere come una sorta di figura paterna, ormai la ragazza appare incapace di distinguere la realtà, il buono, il giusto, per ricominciare la sua vita come le persone ‘normali’. Qualcosa di profondo ha sconvolto la sua essenza e la sua anima, facendola cadere in un buio freddo e spietato che non è solo intorno a lei, ma dentro di lei. Oltre alla Cuttica, degna di nota anche l’interpretazione di Servillo, volto della band musicale Avion Travel e qui alle prese con una figura difficile, tormentata e deviata, nello stesso tempo malvagia e fragile.

I Manetti Bros portano dei personaggi interessanti all’interno di una cornice altrettanto interessante, realizzando un film che spaventa, diverte, emoziona, sconvolge e non perde mai mordente dall’inizio alla fine. La tecnologia 3D è convincente e di buon livello, fin dai titoli di testa molto originali e affascinanti che già ci avvertono che stiamo per entrare in un mondo in bilico tra incubo e favola.

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